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Paragone contro il Movimento 5 Stelle: "Mi appellerò al giudice"

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Duro l'attacco di Paragone al Movimento 5 Stelle: "Il sistema li ha addomesticati".

Il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone è pronto a dare battaglia al suo partito, accusato costantemente dopo l’accordo di Governo trovato con il Partito Democratico che ha consentito ai pentastellati di rimanere a capo dell’esecutivo dell’Italia. Dopo aver votato no alla manovra economica e aver dichiarato di dissociarsi dalla maggioranza per quel che riguarda l’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, Paragone ha affermato: “Io sono come Spirit, il cavallo selvaggio, e d’altra parte loro mi avevano preso per questo. Io sono oggi quello che loro erano alle origini e che ora non sono più perché il sistema li ha addomesticati“.

Paragone: “Il Movimento 5 Stelle è morto”

Paragone ha dichiarato di non temere una eventuale espulsione dal Movimento 5 Stelle, vociferata dopo la posizione presa dal senatore contro le decisioni di natura politica assunte dal suo partito: “Ci proveranno, certo. Forse ce la faranno pure, ma poi metterò in evidenza che il collegio dei probiviri è composto da persone che sono incompatibili. Poi mi appellerò all’espulsione e se tutto questo poi non dovesse bastare, allora resterà sempre la giustizia ordinaria. Perché se tutti quelli che non hanno pagato, come, invece, ho fatto io, hanno disatteso la regola della rendicontazione non verranno espulsi, allora vorrà dire che tutto questo è solo una truffa“.

Paragone si dice assolutamente convinto della sua ideologia, accusando il M5S della rottura dell’accordo con la Lega di Salvini: “E’ li, dice, che il Movimento ha perso la sua autenticità. Nel Movimento c’è ancora una terza parte che, come me, è rimasta alle radici di nucleo politico antisistema che a mio giudizio stava meglio con la Lega perché insieme rappresentavano meglio le forze antisistema“.

Paragone attacca le Sardine

Il senatore pentastellato ha attaccato anche le Sardine, assolute protagoniste in queste ultime settimane del dibattito politico: “Sono prive di rabbia politica, per questo non mi piacciono, hanno una narrazione poetica della politica che non può rispondere a chi vede che si tutelano ancora le élite e non chi lavora“.