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Discorso di Sergio Mattarella: indiscrezioni parlano di nuova location

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A poche ore dal consueto discorso di fine anno alla Nazione, alcune voci indicano un probabile cambio di location per Sergio Mattarella.

Mancano ormai poche ore al discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quarto dal suo insediamento al Quirinale nel 2015. Alcune indiscrezioni trapelate nella giornata del 31 dicembre lascerebbero intendere però come Mattarella abbia deciso per quest’anno di cambiare all’ultimo momento la location del tradizionale messaggio alla Nazione, abbandonando il suo ufficio al Quirinale per parlare da un salone dello stesso palazzo romano.

Il discorso di Sergio Mattarella


Stando a quanto riportato dal quotidiano della Capitale Il Messaggero, il Capo dello Stato potrebbe per quest’ultimo giorno del 2019 pronunciare il suo discorso a reti unificate davanti ad una delle opere di arte contemporanea che di recente hanno arricchito le collezioni del Quirinale.

Un cambiamento stilistico che prosegue nel solco delle innovazioni portate dalla presidenza Mattarella, il quale già dal suo primo messaggio di fine anno abbandonò la classica scrivania utilizzata da Giorgio Napolitano per sistemarsi su di una più informale e pratica poltrona, richiamando iconicamente il suo predecessore Sandro Pertini.

Il contenuto del messaggio

Non è ancora chiaro di cosa parlerà Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno, ma secondo alcune fonti è molto probabile che vi sarà un’esortazione generale alla coesione nazionale, chiedendo alla popolazione di dare un senso alla parola italiani. Per Mattarella si tratta del secondo messaggio alla Nazione dalle ultime elezioni politiche del 4 marzo del 2018, dalle quali sono scaturiti i governi Conte I e Conte II che hanno portato notevole sconvolgimento nel panorama politico italiano.

In questo caso il richiamo alla coesione rifletterà forse un più implicito invito ad abbassare i toni della lotta politica anche in vista delle future tornate elettorali regionali che ci attenderanno nel 2020 a partire da quelle in Emilia Romagna e in Calabria.