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Rita Dalla Chiesa contro spot mafioso: "Una vergogna inaccettabile"

Rita Dalla Chiesa contro spot mafioso

Rita Dalla Chiesa contro lo spot mafioso realizzato dal presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani: "Un dolore e una vergogna inaccettabili"

Per pubblicizzare un evento di fine anno a Margherita di Savoia, in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, il sindaco della città, nonché presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, ha girato uno spot “atteggiandosi a boss mafioso”. Bernardo Lodispoto, infatti, nel video di cui è protagonista, appare con indosso occhiali da sole scuri e panama bianco. A fargli da spalla, attorno a lui, due apparenti “scagnozzi”. Il video per promuovere la festa di Capodanno è stato molto contestato. Anche Rita Dalla Chiesa contro lo spot mafioso ha espresso amarezza e dolore. Dure le critiche della figlia del generale. Le contestazioni sono arrivate anche da alcuni deputati.

Rita Dalla Chiesa contro spot mafioso

“Se penso che quella targa l’ho inaugurata io… Ringrazio gli on. Rampelli e Gemmato proprio con grande stima e affetto. Non accetto che si scherzi, in modo così oltraggioso, sulla memoria di mio padre. Mi sento davvero ferita. Al capodanno di Bari Fabrizio Moro cantava “Pensa”. A Margherita di Savoia, invece, si giocava con il padrino”.

Con queste parole la Dalla Chiesa ha criticato l’iniziativa del presidente della Provincia pugliese e ha aggiunto: “Un dolore e una vergogna inaccettabili, sia perché da Emiliano non me lo sarei mai aspettata sia perché amo la Puglia come fosse la mia seconda casa”.

Rita Dalla Chiesa contro spot mafioso

La reazione di Fratelli d’Italia

Come ricordato dalla figlia del generale ucciso in un attentato di mafia, sulla scelta del sindaco Lodispoto sono intervenuti anche il deputato Marcello Gemmato e Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei deputati di Fratelli d’Italia. I due hanno dichiarato: “Vorremmo dire al Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Bernardo Lodispoto, che la mafia non è uno scherzo“. Dopo il video, la scelta di svolgere l’evento in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, è stato “di pessimo gusto”, hanno aggiunto. E ancora: “Rappresenta un messaggio pericolosissimo per la sua comunità”.

I due deputati hanno annunciato un’interrogazione parlamentare, “per chiedere al Ministro dell’Interno di adottare tutti i provvedimenti necessari e opportuni per sanzionare chi da sindaco e presidente della Provincia ha inteso recitare in un video promozionale la parte del boss di mafia, divenuto virale in poche ore”, hanno fatto sapere Rampelli e Gemmato. Chiamato in causa anche il governatore Michele Emiliano, criticato per non essere intervenuto in seguito alla pubblicazione dello spot, assumendo posizione critiche nei suoi confronti. “Ci stupiamo personalmente della mancata reazione a questa vergogna”, hanno infatti commentato.

Dopo le critiche, i due hanno espresso vicinanza “alla famiglia di Carlo Alberto Dalla Chiesa e a tutti coloro che hanno pagato un prezzo altissimo per combattere la mafia. Usare un linguaggio e un comportamento da mafioso non è degno di un uomo delle istituzioni, ancora meno lo è ironizzare sulla mafia”.

La risposta di Lodispoto

Da Margherita di Savoia non si è fatta attendere la replica del sindaco Lodispoto, piuttosto perplesso per la reazione ricevuta.

Ha commentato: “Mi rendo conto che si tratta di un attacco volgare, presuntuoso e completamente falso”. Quindi, ha aggiunto che le immagini in cui “interpreta” un boss “sono state estrapolate da una vecchia recita”, in cui il sindaco aveva il ruolo di un vecchio siciliano. Tuttavia, a sua detta, non vi sarebbe alcun riferimento alla mafia, nonostante in molti ne abbiano sottolineato l’allusione.

Poi ha tenuto a precisare che altre immagini sono state aggiunte senza la sua autorizzazione. A confermarlo è stato anche il titolare dell’agenzia che ha montato lo spot. Il presidente della Provincia ha espresso vicinanza “alla signora Rita Dalla Chiesa, comprendendo il suo stato d’animo”. Quindi, l’invito a un incontro chiarificatore, unendomi alle scuse per questo odioso malinteso montato ad arte”. A detta di Lodispoto, infatti, le polemiche sarebbero sorte dopo un’apposita strumentalizzazione del video.