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Sondaggio: se fossero un partito le sardine avrebbero l'11,4% dei voti

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Secondo un sondaggio realizzato da Tecné, un ipotetico partito politico della sardine diventerebbe la quarta forza nel panorama politico italiano.

Malgrado le ripetute smentite del leader Mattia Santori, un sondaggio realizzato da Tecné in collaborazione con l’Agenzia Dire ha testato l’opinione degli italiani in merito ad una possibile trasformazione del movimento delle sardine in partito vero e proprio in caso di elezioni anticipate. Nelle intenzioni di voto emerge come la forza nata lo scorso novembre a Bologna abbia buone possibilità di diventare determinante negli equilibri politici del nostro Paese, arrivando a superare i dieci punti percentuali a danno dell’area di centrosinistra.

Sondaggio: e se le sardine fossero un partito?

Come si può notare dalle intenzioni di voto rilevate dal sondaggio di Tecné, un ipotetico partito delle sardine porterebbe a casa l’11,4% dei voti; rosicchiando consensi principalmente al Pd e al M5s. Il movimento di protesta pacifica ruberebbe ai Dem il 4,4%, mentre i pentastellati perderebbero nei loro confronti il il 3,4%. Un netto calo che vedrebbe passare il Pd dal dal 19,3% al 14,9% e il M5s dal 15,4 al 12%, pur rimanendo rispettivamente secondo e terzo partito in Italia.

Sarebbe quindi l’area progressista a riformista quella che subirebbe maggior danno da un’eventuale discesa in campo delle sardine, contrariamente all’area di centrodestra che invece vedrebbe perdere soltanto un misero o,4%. In tutto ciò, la Lega di Matteo Salvini rimarrebbe comunque saldamente in testa ai sondaggi come primo partito del Paese mentre Fratelli d’Italia consoliderebbe il suo quarto posto a un’incollatura dall’ipotetico partito sardiniano.

L’opinione del leader Santori

Il primo a non volere che le sardine diventino un vero partito è tuttavia proprio il loro leader Mattia Santori, che già lo scorso dicembre affermava: Non abbiamo intenzione di creare partiti, c’è un sacco di gente che lo spera per rifarsi una carriera politica. La prima cosa che dimostrano le sardine è che la gente aveva bisogno di unità. L’idea è creare un gruppo di pressione, per presentare alle forze politiche i punti che secondo noi hanno spinto tante persone di riavvicinarsi alla politica. Ogni regione avrà il suo modo di dialogare e il suo punto di contatto”.