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Taglio costi della politica: nel 2020 la Camera spende 2,3 mln in meno

decreto aprile maggio

Da due anni le spese previste a Montecitorio contribuiscono al taglio dei costi della politica: nel 2020 si risparmieranno 2,3 milioni.

La spesa che la Camera dei Deputati ha previsto per il 2020 segna un passo avanti nel taglio dei costi della politica. Il totale si attesterebbe infatti a 957,2 milioni di euro, 2,3 milioni in meno rispetto ai 959,5 stabiliti per l’anno precedente. Al netto delle restituzioni al bilancio dello Stato, si registra dunque una riduzione dello 0,24%. Già il 2019 era stato un anno di risparmi per Montecitorio, costato ai contribuenti circa 10,5 milioni in meno dell’anno precedente.

Taglio dei costi della politica

La relazione del Collegio dei Questori di Montecitorio spiega che la lieve diminuzione della spesa dipende principalmente dalla spesa previdenziale che si riduce di 3 milioni di euro. Osservando infatti le singole voci di spesa, si nota che il tagli si registra alla voce “Trattamento previdenziale dei deputati cessati dal mandato“. La spesa passa dai 134,4 milioni del 2019 ai 131 del 2020. Accanto a questo risparmio vanno aggiunti i soldi derivanti dal taglio ai vitalizi, al momento accantonati in caso di ricorso da parte degli ex parlamentari.

In particolare le cifre messe da parte per il 2020 sono pari a 46,2 milioni rispetto ai 45,6 del 2019. Vi sono poi altri accantonamenti riferiti alle pensioni del personale in quiescenza. La legge di bilancio 2019 ha infatti disposto che per cinque anni a partire dal 1 gennaio 2019 i trattamenti pensionistici diretti superiori ai 100 mila euro lordi subiscono una riduzione. Grazie a questo vengono messi da parte 19,8 milioni di euro.


Situazione diversa invece al Senato, in ritardo nella presentazione del bilancio di previsione per il 2020. Tenendo conto di quello del 2019, Palazzo Madama aveva programmato una spesa di 544 milioni di euro. Vale a dire 5 milioni in più rispetto ai 539 previsti nel 2018. Questi sarebbero imputabili alle spese derivate dallo sblocco del turn-over, ovvero dai concorsi utili a sostituire i dipendenti vicini alla pensione.