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Sardine: "Se la Lega lascerà Bibbiano noi faremo lo stesso"

Sardine Bibbiano

Il comizio delle Sardine si terrà il 23 gennaio. La questura dovrà decidere a chi affidare la piazza, ma Salvini conferma già la sua presenza

Il gruppo delle Sardine ha proposto di fare un passo indietro collettivo. Al centro dell’attenzione la contesa piazza di Bibbiano, città simbolo per le polemiche che hanno investito il sindaco del PD negli scorsi mesi.

Gli attivisti hanno colto di sprovvisto il partito di Salvini. Infatti il gruppo dell’ex-ministro ha annunciato la manifestazione senza averla prenotata con l’apposita procedura. Così facendo le Sardine hanno ottenuto un comizio al loro posto il 23 gennaio, a soli tre giorni dal voto alle regionali.

La piazza di Bibbiano

In un video su Facebook, Le sardine annunciano che il ritiro dalla piazza di Bibbiano sarebbe “Un gesto di civiltà richiesto al leader del Carroccio, per evitare che venga strumentalizzato un territorio ferito da una triste vicenda giudiziaria durante la campagna elettorale in corso. Le Sardine, ad oggi in possesso di un’autorizzazione comunale, nel pomeriggio sono state convocate dalla Questura di Reggio Emilia per trovare una soluzione sulla questione della piazza contesa”.

Eppure, secondo il regolamento, la precedenza spetterebbe ai partiti che svolgono campagna elettorale. Infatti la Questura ha convocato il gruppo delle Sardine per chiedergli un passo indietro a favore della Lega.

Gli attivisti hanno dichiarato: “Noi rispettiamo la legge e le istituzioni, ma se saremo costretti a farlo risponderemo con una piazza. Con le persone”. Da Riace, nonostante la contesa, Salvini conferma la sua presenza a Bibbiano il 23 gennaio perchè “In democrazia tutti hanno il diritto di parlare”.

Le speculazioni su Bibbiano

Stefano Bonaccini, l’attuale presidente dell’Emilia-Romagna e candidato del PD, ha ribadito che le elezioni non possono essere “Un voto sul caso Bibbiano”. “I nostri avversari stanno strumentalizzando quanto successo. Stanno addirittura facendo pubblicità sui social indirizzando questi messaggi di odio ai minorenni, fino ai bambini di 13 anni. Davvero si può affrontare una vicenda così drammatica in questo modo? La Giunta regionale non si occupa di affidi: non gestisce né i servizi sociali, che sono comunali, né il Tribunale dei minori, naturalmente. Bergonzoni finge di non sapere queste cose. O forse non le sa. Ma è così”. Così Bonaccini ha tentato di mettere a tacere le continue polemiche sul comune della sua Regione.

Nonostante il recente esito negativo della Cassazione riguardo le misure prese nei confronti del sindaco di Bibbiano, i pm sono convinti che fosse a conoscenza dell’illecito. Le indagini su una piccola città sono diventate un caso su intera regione e sul suo funzionamento. Riguardo le istituzioni sotto esame, Bonaccini sostiene la sua posizione: “Che si tenti di prendere un fatto giudiziario specifico e con un processo ancora da celebrare per trasformarlo in una condanna al sistema dei servizi, a tutti gli operatori e a una Regione è semplicemente grottesco“.