> > Sardine a Bologna: "Siamo 40 mila, è una piazza di musica e parole"

Sardine a Bologna: "Siamo 40 mila, è una piazza di musica e parole"

Sardine

Grande successo dell'evento delle Sardine a Bologna. Dal palco band, giornalisti e attivisti si dividono piazza VIII agosto

Le Sardine scendono di nuovo in piazza a Bologna, dove tutto è cominciato. Domenica 19 Gennaio 2020, presso la Piazza VIII Agosto, alle 15.00, ha avuto inizio la manifestazione “Bentornati in mare aperto” in una piazza stracolma di partecipanti (gli organizzatori ne attendevano tra i 30 e i 35 mila). Su Facebook gli organizzatori spiegano il motivo dell’evento: “Per respirare le emozioni di quel 14 Novembre 2019 e di tutte le piazze italiane che hanno deciso di prendere parte all’onda anomala partita da Bologna. La regola è sempre la stessa: nessuna violenza, nessun insulto, nessuna bandiera. Solo pesci pronti a nuotare in mare aperto. Sei ore di musica, parole, luci e umanità”.

Il concerto di domenica 19 è completamente gratuito, finanziato grazie a un crowdfunding che ha ampiamente superato l’obiettivo iniziale di 50.000 euro. A presentare lo spettacolo, gli autori del progetto Narrandobo, gli attori bolognesi Leonardo Bianconi e Giulia Quadrelli.

Sono moltissimi gli autori e gli artisti che aderiscono al progetto e che si esibiscono dal palco di Piazza VIII Agosto. Ci sono il rapper e produttore discografico italiano Marracash (all’anagrafe Fabio Bartolo Rizzo), i Marlene Kuntz, gruppo alternative rock italiano formatosi nel 1989, Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, il gruppo combat folk aretino La Casa del vento, formatosi nel 1991, i JoyCut, gli Skiantos, gruppo rock demenziale formatosi proprio a Bologna nella metà degli anni Settanta. E poi ancora: la band di rock e folk acustico della Bandabardò, il rapper e cantautore Willie Peyote (pseudonimo di Guglielmo Bruno), i Subsonica e Vasco Brondi, cantautore ed ex leader de Le luci della centrale elettrica.

Sardine a Bologna

Oltre alla musica però, è previsto l’intervento di altri personaggi che hanno accettato di buon grado di presenziare alla manifestazione. Tra loro sono presenti Patrizio Roversi, mantovano ma bolognese d’adozione, conduttore tv, l’attrice Matilda De Angelis, bolognese, classe ’95, gli autori e registi de Il terzo segreto di Satira, l’economista e politico Fabrizio Barca, Marco Makkox Dambrosio, fumettista, disegnatore, vignettista, autore televisivo italiano, Moni Ovaida, attore, cantante, musicista e scrittore, e Sandro Ruotolo, giornalista che parlerà di pace, camorra e morti sul lavoro.

Le sardine sperano che questa manifestazione si riveli “una grande festa regionale della democrazia, dell’arte, della musica e del pensiero. Parole, suoni e linguaggi renderanno percepibile la Bellezza. Un altro momento destinato a rimanere nella memoria collettiva”.

Le dichiarazioni di Mattia Santori

La manifestazione ha avuto inizio con il canto dell’inno “6000 (siamo una voce)”, eseguito dal cantautore bolognese MaLaVoglia. Intervistato poco prima dell’inizio, Mattia Santori ha dichiarato: “Sarà una piazza di musica e parole, il nostro modo di avvicinare i cittadini alla politica. Si parlerà di pace, discriminazioni, omofobia. E non violenza, la nostra battaglia”. A Santori Salvini, presente anche lui in Emilia-Romagna ha replicato: “Vogliono fare un partito e cancellare i decreti sicurezza”. “Abbiamo già vinto risvegliando il senso civico”, ha sottolineato il leader delle sardine dalla piazza stracolma.

Il leader delle Sardine, a margine della manifestazione nella piazza gremita, ha affermato: “Non dobbiamo dimenticarci che fino a qualche mese fa il clima politico e sociale che c’era in Italia era completamente opposto a quello che c’è adesso. In qualche modo si è già ottenuto qualcosa”.

In una Bologna ricolma di musica, Santori ricorda che “È bello essere una piazza, non per guardare una partita o bere una birra, ma per sentire parlare di uguaglianza, diritti civili, immigrazione, emigrazione, ambiente“.

Ricordando la loro lunga sfida con l’ex-ministro leghista, Santori si chiede “quanto a Salvini serve vincere in Emilia-Romagna per la sua carriera politica. Dai soldi che sta investendo, dal tempo che sta investendo, ricordiamo che è il capo di un partito e ha completamente dimenticato il suo partito, tutto il dibattito elettorale per concentrarsi in Emilia-Romagna, vuol dire che lui si gioca una grossa fetta del suo futuro politico. La vera domanda è che cosa succede se la Lega, data per favorita due mesi fa, dovesse perdere fra una settimana”.