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Due per mille ai partiti: il Partito Democratico supera la Lega

decreto aprile maggio

Se il due per mille donato dagli italiani ai partiti si sostituisse al voto, i dem sarebbero al primo posto e formerebbero facilmente una maggioranza.

Se si votasse tenendo conto del due per mille donato ai partiti e non del voto espresso nelle urne, il primo partito d’Italia sarebbe il Pd con il 42,17% dei consenti, seguito dalla Lega con il 20,21%. Ciò significherebbe che a Nicola Zingaretti mancherebbero soltanto 47 voti per avere una maggioranza in grado di dare vita ad un esecutivo.

Due per mille ai partiti

Il ministero dell’Economia ha pubblicato i dati relativi ai contributi legati alle dichiarazioni dei redditi del 2019. Traducendo il due per mille che i contribuenti hanno donato ad ogni singolo movimento politico in voti, il Parlamento che ne deriverebbe è assai diverso da quello che si creerebbe qualora gli italiani si recassero alle urne.

Prendendo la Camera dei Deputati e supponendo che si voti con una legge proporzionale pura, il Partito democratico otterrebbe 269 seggi, soltanto 47 in meno rispetto ai 316 necessari ad essere in maggioranza. Questi potrebbero essere trovati guardando a sinistra: in totale Rifondazione comunista, Sinistra italiana, Articolo 1, Possibile e il Psi avrebbero 65 deputati. Per ricevere il 2×1000 non è infatti necessario risiedere in Parlamento: l’importante è avere un proprio statuto ed essere iscritti nel registro apposito. Per questo il Movimento5Stelle, che non ha uno statuto, è escluso da ogni conteggio.


Oltre a questi ci sarebbero poi 28 parlamentari della Federazione dei Verdi e 24 di +Europa. Per quanto riguarda il centrodestra, non avrebbe chance di ottenere una maggioranza La Lega avrebbe infatti 159 deputati, Fratelli d’Italia 44 e Forza Italia 16. La loro somma sarebbe composta da 219 deputati, un centinaio in meno di quelli che servono per sostenere un governo.