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Giovani senza lavoro: Laura Boldrini pensa a un contributo per la casa

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Laura Boldrini ha lanciato l'idea di un contributo abitativo per incentivare l'indipendenza dei giovani under 35 senza un lavoro stabile.

Per tentare di arginare la drammatica piaga sociale dei giovani senza lavoro l’ex presidente della Camera Laura Boldrini ha lanciato la proposta di un contributo abitativo, che possa permettere a molti under 35 senza un impiego stabile di rendersi finalmente indipendenti dalla famiglia e vivere così in maniera autonoma. La Boldrini ha esposto la sua idea durante l’ultimo seminario del Pd, svoltosi all’interno dell’abbazia di Contigliano in provincia di Rieti, prendendo spunto da misure analoghe già sperimentate in Toscana e nel Lazio.

Laura Boldrini sui giovani senza lavoro

Parlando della sua proposta sul contributo abitativo, Laura Boldrini spiega come in Italia molti giovani siano totalmente disincentivati a trovare un lavoro qui preferendo andare all’estero con la sicurezza di avere maggiori opportunità: “Dobbiamo partire da una considerazione: ci sono troppi giovani scoraggiati, molti ragazzi in cerca di un’occupazione desistono, oppure vanno all’estero, ma non per una libera scelta di vita. […] È una vera e propria emorragia, si parla di decine di migliaia di ragazzi qualificati, che vanno via dall’Italia pur di lavorare”.

L’ex presidente della Camera ha quindi lanciato l’idea di adottare la livello nazionale le politiche abitative già implementate dalle amministrazioni regionali della Toscana e del Lazio, che hanno stanziato appositi fondi per risolvere il problema dell’indipendenza abitativa dei giovani tra i 18 e il 34 anni: “In Toscana e Lazio queste misure sono andate a regime e hanno funzionato. Quello che ho suggerito è un contributo per gli affitti dei giovani fino ai 34 anni, che consenta loro di essere autonomi il prima possibile. Potrebbe essere un contributo dai 150 ai 350 euro mensili, di durata triennale, subordinato ad alcuni parametri, come il reddito o la presenza o meno di altri figli nel nucleo familiare d’origine”.

Le critiche alla proposta

Malgrado il proposito di far si che ai giovani italiani venga tolta l’etichetta di bamboccioni, ‘idea di Laura Boldrini è stata criticata da diversi fronti ed accusata di essere una semplice manovra assistenzialista; termine che però l’ex presidente della Camera non condivide: “Io sono dell’idea che solo se le persone ricevono sostegno riescono a uscire da un vicolo cieco, trovando poi la propria strada. Se una persona è in difficoltà va aiutata, o si rischia di perderla irrimediabilmente. Per esempio io ero a favore del reddito di cittadinanza, inteso come misura di contrasto alla povertà. Ero scettica piuttosto sull’incidenza che potesse avere sul tasso di occupazione e i dati mi hanno dato ragione”.