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Esponente della Lega arrestato per droga: chi è Bartolomeo Falco

Arrestato esponente della Lega per droga

Bartolomeo Falco, esponente della Lega di Nola, è stato arrestato per droga. Il gip: "Elemento pienamente inserito nello spaccio".

Era il mese di Ottobre 2018 quando un esponente della Lega (il cui leader da sempre si è dichiarato contrario anche alla cannabis light) è stato arrestato per droga nel Nolano, una zona limitrofa alla provincia di Napoli. Si tratta di Bartolomeo Falco: il membro del Carroccio risulta essere coinvolto nello spaccio in qualità di trafficante che acquistava e rivendeva notevoli quantità di cocaina, in particolare nella zona di Tufino. L’uomo avrebbe avuto anche diversi contatti con persone che si occupavano dello spaccio della sostanza.

Arrestato esponente della Lega per droga

“Elemento pienamente inserito”: è questo il verdetto che hanno emesso il pm Luigi Landolfi e la gip Isabella Iaselli, emettendo un’ordinanza di custodia in carcere. Dalle intercettazioni è emerso che Falco si riferiva alla cocaina utilizzando il termine “Pietra Bianca“. La sentenza è stata emessa proprio nei giorni in cui è esplosa la polemica dopo il “blitz” di Matteo Salvini, tramite citofono, nel quartiere Pilastro di Bologna per denunciare un presunto spacciatore.

Le dichiarazioni di Cantalamessa

La Lega ha preferito non rilasciato dichiarazioni sull’accaduto fino a che le circostanze non lo hanno reso necessario. Il segretario campano nonché deputato Gianluca Cantalamessa prova ad arginare i danni sostenendo il non coinvolgimento di Falco nel partito: “Alt. Non c’è mai stata alcuna nomina da parte mia, e d’altro canto sarebbe stata una competenza della segreteria provinciale, ma non lo dico per scaricare su nessuno sia chiaro. Non voglio negare che questa persona si fosse avvicinata, lui ed altri erano stati difatti citati in quella nota come persone che si erano fatte avanti. Ma prima di avere una nomina noi vogliamo vederci chiaro. Quello che dice Salvini è vero, facciamo prima delle verifiche e quindi non era scattato alcun incarico. Dopodiché, non avevamo il minimo sentore che ci fosse qualcosa che non andava”.