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Referendum sul taglio dei parlamentari: arriva il sì della Cassazione

decreto aprile maggio

Il referendum sul taglio dei parlamentari ha ricevuto l'ok dalla Corte di Cassazione: resta ora da stabilire la data del voto.

La Corte di Cassazione ha dato il via libera al referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. A richiederlo erano stati, nonostante alcune defezioni dell’ultimo momento, 71 senatori, 7 in più del numero minimo richiesto pari a 64, ovvero un quinto dei membri di Palazzo Madama.

Referendum sul taglio dei parlamentari: ok dalla Cassazione

L’ufficio centrale per i referendum della Suprema Corte ha ritenuto la richiesta avanzata conforme all’articolo 138 della Costituzione e le firme raccolte regolari. I parlamentari che hanno firmato appartengono ai più diversi partiti, da Lega a Forza Italia a Partito Democratico. Alcuni leghisti avevano firmato dopo la defezione, a poche ore dal termine, di alcuni senatori forzisti.

Il taglio dei parlamentari, che prevede la loro riduzione di un terzo, era stato approvato in via definitiva a Montecitorio con una larghissima maggioranza dopo quattro letture. Le prime tre erano state effettuate durante il governo gialloverde. Il provvedimento sarebbe entrato in vigore a gennaio se non fosse stato chiesto di metterlo al vaglio del popolo. I senatori hanno potuto avanzare la richiesta perché le riforme costituzionali hanno un iter parlamentare ad hoc.


Se infatti una riforma non ottiene una maggioranza di due terzi da ciascuna delle due camere nel voto finale, si hanno tre mesi di tempo per chiedere che sia sottoposta a referendum. La circostanza non si era verificata nella votazione finale di Palazzo Madama, dove il Partito Democratico, allora all’opposizione, aveva votato contro. Motivo per cui i senatori hanno potuto chiedere il vaglio popolare, per scegliere la cui data il Consiglio ha 60 giorni di tempo. Se anche questo confermasse il taglio, i deputati scenderebbero da 650 a 400 e i senatori da 315 a 200.