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Caso Salvini al citofono, interviene Sgarbi: "Occorre fare indagine"

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Caso del citofono a Bologna, Sgarbi assolve Salvini e attacca Fabio Volo: "Sul tunisino occorrerà fare un’indagine".

Interviene Vittorio Sgarbi sul caso di Salvini e il citofono. Il critico d’arte, ospite di “L’Aria che tira” su La7, assolve Salvini, affermando che il gesto del leader del Carroccio è del tutto giustificabile. E conclude dicendo: “Sul tunisino occorrerà fare un’indagine“.

Sgarbi sul caso Salvini

Ospite di “L’Aria che tira” su La7, Vittorio Sgarbi non ha risparmiato commenti sul caso che sta riempiendo i quotidiani nelle ultime ore. Protagonista il leader del Carroccio, Matteo Salvini, che nella serata di martedì 21 gennaio si è reso protagonista di un blitz al citofono di un cittadino nel quartiere Pilastro, a Bologna. E non uno qualunque, ma un tunisino accusato di essere uno spacciatore. Nel polverone delle polemiche alzatosi successivamente, il critico d’arte Sgarbi ha assolto Salvini: “Il tunisino è uno studente, ma occorrerà fare un’indagine. Gli untori sono gli spacciatori, l’altro è un cittadino normale. Se tu avessi un figlio che prende droga data da un pusher a scuola, avresti un solo desiderio: picchiare il pusher. E’ il pensiero di ogni genitore”. Non soddisfatto ha poi attaccato Fabio Volo, che nel pomeriggio aveva sfidato il capo leghista invitandolo ad affrontare un camorrista: “Quando Fabio Volo, sbagliando tutto, dice ‘perché non va da un camorrista?’. Andrà da un camorrista”. Insomma, Sgarbi sembra avere le idee chiare sulle sue – e altrui – posizioni, e conclude: “Il politico rappresenta i cittadini nel modo più umano e diretto, è questa la sua grandezza“.

Salvini e il citofono

Dopo aver classificato il gesto di Salvini come “una cosa teatrale”, paragonandolo ad uno dei gesti politici fatti anche da Gentilini e Pannella, Sgarbi rimarca la necessità di ulteriori indagini nel caso. Sull’atto stesso era intervenuto, interpellato dai microfoni di “Mattino 5”, il leader della Lega prendendo proprio le sue parti: “Lì non c’era la famigliola: babbo e figlio spacciano droga, ok? Con nome, cognome e indirizzo. Ed è normale che tutti nel quartiere sappiano, e anche le forze dell’ordine sappiano, che in quel palazzo padre e figlio spacciano e questi possano continuare a vendere morte?”. Dopo aver sottolineato d’aver segnalato a “chi di dovere” i soggetti da lui chiamati in causa, Salvini ha concluso parlando del progetto di Legge presentato dalla Lega “Droga Zero”, una nuova normativa che prescinde dalla “Modica Quantità”.