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Salvini in un negozio a Modena: "Qui dentro si spaccia droga"

Salvini negozio Modena

Prima del comizio elettorale a Modena, Salvini si è recato davanti ad un negozio accusato di spaccio per chiederne la chiusura.

Dopo l’episodio del citofono al Pilastro di Bologna che ha suscitato non poche polemiche e la denuncia del diretto interessato, Matteo Salvini ha effettuato un altro blitz in un negozio a Modena. Accompagnato dai residenti, il leader della Lega si è recato fuori dall’esercizio commerciale, che ha trovato chiuso, per chiedere davanti alle telecamere che la Procura faccia i dovuti controlli.

Salvini: blitz in un negozio a Modena

Prima di effettuare il suo comizio nella piazza modenese, Salvini ha dato seguito alle richieste di alcuni cittadini, per lo più mamme, che l’hanno invitato a recarsi nei pressi di un negozio da loro accusato di spacciare droga. Essendo giunto sul posto e avendolo trovato chiuso, ha così deciso di farsi riprendere mentre inquadrava il numero civico, il 38, per chiedere che vengano fatti i controlli del caso. Queste le sue parole: “Speriamo che la nostra presenza di oggi possa portare a qualche chiusura e a qualche arresto“.

Dopo averlo ringraziato e applaudito, i residenti hanno spiegato che il negozio è aperto dal 1999 e che è già stato chiuso due volte. Successivamente è però stato riaperto per ragioni che loro stessi non sanno spiegarsi. Al che Salvini ha esclamato: “Visto che sono testone, tornerò tutte le volte finché non sarà chiuso definitivamente”.

Ha poi spiegato ai cronisti che questo, come il blitz sotto il citofono della famiglia bolognese, è un tentativo di dare una mano a mamme e persone che denunciano episodi di spaccio. “La sinistra invece continua a non farlo nemmeno in Parlamento“, ha concluso.