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Elezioni regionali, Paragone: "Il M5s è morto, Di Battista unica speranza"

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Gianluigi Paragone si scaglia contro il suo ex partito all'indomani delle elezioni regionali: "Il M5s è morto".

All’indomani delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, Gianluigi Paragone affonda il M5S. Dopo la sconfitta in entrambe le tornate elettorali è ormai evidente che “il Movimento è morto” e l’unico possibile erede di Luigi Di Maio è Alessandro Di Battista. A caldo anche il commento del capo reggente Vito Crimi: “Restare uniti”.

Elezioni regionali, l’affondo di Paragone

Si tirano le somme di quelle che sono state l’elezioni regionali più sudate dalla caduta del primo governo Conte. Non tanto per il voto in Calabria, già scontato nella sua tendenza verso destra, ma quanto per quello in Emilia Romagna, che per restare a sinistra ha avuto bisogno di spinte da ogni angolo, arrivate anche – e soprattutto – da nuovi movimenti, come quello delle sardine. Messa al sicuro la “fortezza rossa”, a scrutini chiusi Gianluigi Paragone commenta la disfatta del suo ex partito: “Il M5s è morto, soffocato nella scatoletta di tonno. Non lo dico io, lo stanno dicendo gli elettori”.

Con le regionali, afferma ancora il senatore, i 5 Stelle avevano la possibilità di mettere radici nel territorio, ma lo scontro “interno” con l’alleato di maggioranza, il Pd, ha portato alla disfatta. “Ormai è tardi per riprendersi, perché il Movimento è una forza europeista e filo-Pd. Per colpa di Di Maio, non ci sono più forze politiche anti-sistema”.

L’eredità di Di Maio

Secondo Paragone rimettere insieme quello che resta dei 5 Stelle non sarà facile. Quello che per molti appare un compito inutile, della quale anche i più piccoli tentativi sono vani, secondo Paragone potrebbe essere una responsabilità da assegnare ad Alessandro Di Battista: “L’unica speranza che ha il Movimento di risorgere”. Un’opportunità dove Di Battista dovrebbe prendersi la guida del partito per portarlo fuori dall’alleanza con il Pd e far cadere il governo, che appare però impossibile: “Non si realizzerà mai, perché ci sono i gruppi parlamentari che non vogliono perdere il posto. Il Movimento è destinato a scomparire nel Pd”.

Le parole di Vito Crimi

Chi non poteva risparmiarsi dai commenti è il capo reggente dei 5 Stelle Vito Crimi. Con il Movimento in mano dopo le dimissioni di Luigi Di Maio, Crimi ha commentato a caldo la vittoria su Facebook, sostenendo che sarà necessario restare uniti e non lasciarsi spaventare da facili sirene. “Ogni volta che – scrive Crimi – un risultato elettorale non ci sorride sento partire il solito coro che scandisce all’unisono: il Movimento è finito, è in ginocchio, sta scomparendo. A volte ci si trova a dover scegliere tra il consenso e il bene dei cittadini, non sempre le due cose coincidono. C’è la ricerca del facile consenso, quello di chi ad agosto fugge dalle responsabilità che si era assunto nei confronti dei cittadini italiani. E poi c’è il consenso guadagnato con il sudore, che richiede tempo, pazienza e resistenza”.

Un invito a non arrendersi, dove il senatore dei 5 Stelle afferma che all’interno del partito è già stato avviato un lavoro di riorganizzazione volto a consentire un maggiore coordinamento. Un elenco di risultati raggiunti durante il periodo dove il Movimento è stato attivamente in carica, aprono poi il finale alle parole del post di Crimi: “Quello che stiamo facendo e continueremo a fare contribuirà a renderà questo Paese migliore e più vivibile. Ci vorrà tempo, ma il consenso arriverà e non sarà effimero, ma il risultato di un buon lavoro”.