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La lettera delle Sardine al premier Conte: "In agenda Sud, sicurezza e dignità"

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"Sud, sicurezza e dignità" sono le priorità che le Sardine vorrebbero inserire nell'agenda di governo: la proposta in una lettera a Conte.

Giuseppe Conte ha ricevuto una lettera dal movimento delle Sardine nella quale sono elencate alcune delle priorità da inserire nell’agenda di governo 2020. Spiccano il Sud, la sicurezza e la dignità, come mostrato da Repubblica. La firma, 6000 Sardine, richiama al movimento che ha riempito migliaia di piazze italiane da Nord a Sud e che ha in qualche modo fermato l’avanzata di Matteo Salvini alle elezioni regionali. “Noi di reti ci riteniamo abbastanza esperti – hanno scritto nella lettera-manifesto – e ci piacerebbe trovare con Lei i fili giusti, per tessere percorsi e provare a sciogliere nodi“.

Sardine, la lettera a Conte

Il movimento 6000 Sardine scrive una lettera a Conte in cui propone alcuni temi da inserire nell’agenda per “sciogliere i nodi”. Specificando di non avere “nulla da insegnare”, ma di volere soltanto “ascolto” e attenzione il movimento di Mattia Santori si apre al presidente del Consiglio. “Non siamo un partito e neanche un governo ma quella connessione che la politica va cercando da decenni e quell’abbraccio che per troppo tempo è mancato tra noi italiani. Siamo il ritorno alla partecipazione, ma non presentiamo conti da saldare” e “preferiamo i politici coraggiosi e lungimiranti a quelli che ogni giorno dicono di risolvere un problema”.

“Non siamo esperti, né tuttologi, ma siamo a disposizione – proseguono ancora -, prima di tutto come individui e poi con le tante competenze che abbiamo al nostro interno”. Le Sardine sono pronte “a rinunciare a un’automobile se ci verrà proposta un’alternativa credibile, a difendere le fasce fragili ed emarginate della popolazione quando lo Stato non riuscirà a farsene carico.”. Saranno “i primi a investire, se si scommetterà sull’innovazione e a lavorare se verranno assicurate le giuste garanzie sociali”. E ancora: sono disponibili “a pagare le tasse perché le abbiamo sempre pagate, ma anche a lodare un servizio pubblico quando questo sarà all’altezza delle aspettative e proporzionale ai sacrifici richiesti per renderlo fruibile”.

Tre priorità

Le priorità elencate nella lettera-manifesto comprendono al primo posto il Sud, che loro metaforicamente definiscono come “un filo un po’ maltrattato”, ma che “conserva la sua dignità e aspetta solo di divenire rete, parte di un coraggioso e fiero intreccio finalizzato alla crescita e alla cura”.

Come secondo punto, invece, appare il tema della “sicurezza” declinata a diversi settori. “Sicurezza di un lavoro e sul lavoro, sicurezza di assistenza sanitaria, sicurezza di accesso ad un’istruzione di qualità”, hanno spiegato.

Infine, “il terzo filo si chiama Dignità della Democrazia, ed è quell’arteria vitale che ogni giorno, nella vita di ogni cittadino, collega la libertà al rispetto delle regole, la vita reale a quella virtuale, e che può aiutare a capire la differenza tra la politica con la P maiuscola e i suoi innumerevoli surrogati”.