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Piero Pelù risarcisce Matteo Renzi: nel 2014 lo definì "boy scout di Licio Gelli"

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Piero Pelù risarcirà Matteo Renzi con 20 mila euro per le offese pronunciate nel 2014: il rocker lo definì "boy scout di Licio Gelli".

Piero Pelù, dal palco del concertone di Firenze del 2014, pronunciò una frase offensiva contro Matteo Renzi e lo definì “boy scout di Licio Gelli”. L’ex premier, a 6 anni di distanza, ha chiesto un risarcimento al rocker di 20 mila euro. L’accordo, da quanto riporta il Corriere, è stato siglato ancora prima che il cantante varcasse la soglia di Sanremo 2020. Di conseguenza, Renzi ha ritirato al querela presentata lo scorso aprile.

Matteo Renzi contro Piero Pelù

L’attacco sferrato da Piero Pelù a Matteo Renzi risale, come detto, al 2014, ma l’accordo di risarcimento è stato siglato poco prima della partecipazione del rocker a Sanremo 2020. Venti mila euro sarebbero i danni che il cantante dovrebbe pagare all’ex premier. Dal palco del concertone di Firenze, infatti, Pelù parlò di Renzi definendolo “non eletto”, “boy scout di Licio Gelli”, paragonandolo quindi al maestro della loggia massonica P2. “Deve capire – aveva aggiunto ancora il rocker – che in Italia c’è un grande nemico ed è un nemico interno, è la corruzione, la disoccupazione, il voto di scambio, la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi stessi. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro”. Infine, sull’acquisto dei caccia F35 aveva detto: “Le spese militari per gli F35 rubano i soldi alla scuola e agli ospedali”.

Dopo aver concluso il suo incarico da Presidente del Consiglio, Renzi ha querelato per diffamazione il cantante: era aprile 2019. Ora, però, la querela è stata ritirata in attesa del risarcimento.