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Spazzacorrotti, la Corte Costituzionale: "Retroattvità è illegittima"

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La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la retroattività della Legge Spazzacorrotti.

La Corte Costituzionale si è riunita in camera di consiglio e ha stabilito che l’applicazione retroattiva della legge “Spazzacorrotti” è illegittima. Questa la decisione della Corte sulla riforma varata da Lega e M5s durante il primo governo Conte.

La Corte Costituzionale sullo Spazzacorrotti

La decisione arriva dopo che, con un’iniziativa mai vista prima, la stessa Avvocatura dello Stato aveva “bocciato” la Legge nella parte in cui questa vietava retroattivamente ai condannati per reati contro la pubblica amministrazione la possibilità di accedere alle misure alternative al carcere. Per la Consulta, infatti, l’applicazione retroattiva di una disciplina che comporta una radicale trasformazione della natura della pena e della sua incidenza sulla libertà personale, rispetto a quella prevista al momento del reato, è incompatibile con il principio di legalità delle pene, sancito dall’articolo 25 della Costituzione.

Cos’è la legge Spazzacorrotti

La Spazzacorrotti era stata presentata come il fiore all’occhiello dell’operato del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e dei 5 Stelle. La riforma aveva introdotto l’equiparazione della corruzione e altri reati simili, detti ostativi (come mafia, traffico di droga e terrorismo) per i quali sono precluse le misure alternative alla detenzione normalmente applicate ai condannati a pene inferiori ai quattro anni di carcere. La norma è entrata in vigore il 31 gennaio 2019 ed è stata applicata anche a tutti coloro che, prima di quella data, erano state condannati a pene per le quali avrebbero potuto beneficiare dell’affidamento ai servizi sociali, alla detenzione domiciliare, senza dover entrare in prigione. A partire dal 1 febbraio a quei condannati è toccato il carcere. Tra i casi più noti di applicazione della legge c’è quello dell’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Contro l’applicazione retroattiva della legge erano giunti alla Corte costituzionale ben 17 ricorsi di Tribunali e Corti. Fino a quando l’avvocato dello Stato Massimo Giannuzzi aveva spiegato che “la norma non può essere retroattiva”.