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Processo penale, il Cdm approva la riforma: Conte critica Italia Viva

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Il Cdm ha approvato in serata la riforma sul processo penale, con la maggioranza di governo che è riuscita ad accordarsi anche sul lodo Conte bis.

Nella serata del 13 febbraio il Cdm ha approvato la contestata riforma sul processo penale, trovando un accordo di maggioranza persino in merito alla prescrizione con il cosiddetto lodo Conte bis. In conferenza stampa a Palazzo Chigi, il ministro Alfonso Bonafede ha inoltre parlato di un piano di investimenti alla giustizia che non conosce precedenti nella storia di questo Paese. Sia Bonafede che Conte hanno tuttavia fortemente criticato l’assenza di Italia Viva dal processo decisionale che ha portato all’approvazione della riforma.

Approvata la riforma del processo penale

Nel corso della conferenza stampa il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha inoltre illustrato a grandi linee la riforma del processo penale ed in particolare il lodo Conte Bis, che prende il nome dal parlamentare di Liberi e Uguali Federico Conte. Per quest’ultima norma infatti, il guardasigilli ha dichiarato: “Entra a far parte della riforma del processo penale il lodo conte bis, il meccanismo che prevede ci sia un trattamento differenziato tra condannati e e assolti in primo grado.

Secondo la nuova norma infatti, la prescrizione rimane attiva per tutti coloro che vengono assolti in primo grado, mentre viene temporaneamente bloccata per chi in primo grado viene invece condannato. Se poi il suddetto imputato viene condannato una seconda volta anche nel processo di appello la prescrizione si blocca definitivamente, cose che invece non avviene se dovesse essere assolto. In quest’ultimo vengono recuperati i termini di prescrizione precedentemente bloccati.

Le novità della riforma

Il ministro della Giustizia ha in seguito illustrato alcune novità presenti nel cosiddetto rito monocratico, che attualmente contraddistingue circa il 90% dei processi in Italia: “Su tutti i processi su cui è previsto il rito monocratico in primo grado anche l’appello sarà monocratico. […] Per questi processi noi stabiliamo una durata di un anno nel primo grado di giudizio, due anni per il secondo grado e un anno in cassazione. Abbiamo in quattro anni tutti i gradi di giudizio. È un obiettivo ambizioso che riteniamo di poter raggiungere proprio grazia agli investimenti che stiamo facendo”.

Proprio durante il suo intervento, Bonafede ci ha tenuto poi a precisare come questo governo stia portando avanti investimenti nel settore della giustizia a prescindere dall’approvazione della riforma del processo penale: “Questo governo sta partendo con degli investimenti alla giustizia e non con dei tagli come negli esecutivi precedenti. Noi siamo portando avanti un piano di investimenti che non conosce precedenti nella storia. Sono risorse che già da sole porterebbero inevitabilmente ad una riduzione dei processi penali”.

L’attacco a Renzi

A margine dell’intervento del ministro Bonafede, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha voluto sottolineare il mancato intervento di Italia Viva all’interno del Cdm: “Mi dispiace che le ministre di Italia Viva non abbiano partecipato al Cdm e non abbiamo voluto dare il loro contributo a questo risultato. È sempre una sconfitta per una forza politica decidere di non sedersi a un tavolo. L’assenza di Italia Viva al Cdm era stata annunciata poche ore prima dallo stesso Matteo Renzi.

Conte ha poi rincarato la dose accusando i renziani di non aver mai provato a scendere a compromessi circa la loro idea sulla riforma della prescrizione: “Purtroppo devo prendere atto che da parte di Italia Viva si era tenuta una posizione iniziale dalla quale non si è mai spostata, credendo di essere depositari della verità.