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Renzi a Porta a Porta: riforma sul premierato e sfiducia a Bonafede

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Hanno fatto discutere le dichiarazioni di Renzi a Porta a Porta, che ha proposto una riforma per l'elezione diretta del Presidente del Consiglio.

Nella puntata di Porta a Porta andata in onda il 19 febbraio il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha lanciato una sfida diretta a Giuseppe Conte. Secondo Renzi infatti, il Premier dovrebbe andare in Parlamento e verificare se possiede ancora i numeri per continuare il suo mandato e, nel caso si presentasse ancora una situazione di stallo istituzionale, procedere con la riforma per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio. Il senatore di Firenze ha poi ribadito la sua volontà di presentare la sfiducia nei confronti del ministro Bonafede se non si dovesse superare il nodo sulla giustizia entro Pasqua.

Renzi a Porta a Porta

Durante la trasmissione, Renzi ha proposto una riforma del premierato per superare l’attuale impasse governativo, utilizzando come metro di paragone la figura istituzionale del sindaco: “Siccome così non si va avanti portiamo l’unico modello istituzionale che funziona, quello dei sindaci, a livello nazionale. Per me la soluzione è elezione diretta del presidente del Consiglio”.

A quel punto il leader di Italia Viva illustra le due possibilità per giungere a una risoluzione della crisi di governo: “Ci sono due modi diversi per fare la riforma del premierato Il primo è il modello del patto del Nazareno, dove rimane Conte e fa un patto istituzionale con l’opposizione sulle riforme, non sul programma di governo, per cui Berlusconi non votava le mie leggi ma c’era un patto istituzionale per cambiare le regole. L’altra ipotesi è come il governo Maccanico, che peraltro non vide la luce, dove è il governo stesso ad essere istituzionale”.

È sul finire del suo intervento che Renzi tuttavia si pone come argine all’inconcludenza del governo giallo-rosso, descrivendosi come l’unico in grado in questo momento di avere il polso della situazione: “La sintesi è che siamo in una fase in cui tutti litigano. E a me che sono semplicemente coerente ad esempio sulla giustizia, mi dicono che sono pazzo”.

La sfiducia a Bonafede

Sempre nel salotto di Bruno Vespa, il conduttore chiede: Vogliono buttarla fuori dalla maggioranza? e Matteo Renzi risponde: “Ci hanno provato. Non ce l’hanno fatta, ma ci hanno provato raccogliendo i senatori responsabili. Ma se lo vogliono fare, perché il presidente del Consiglio o qualche suo collaboratore non ci vuole, è loro diritto provarci. La prossima volta farebbero meglio a riuscirci”. Il leader di Italia Viva ripropone quindi la possibile sfiducia nel confronti di Bonafede: “Penso proprio che se non si troverà un accordo entro Pasqua sulla giustizia chiederemo la sfiducia individuale per il ministro della Giustizia”.

La reazione di Zingaretti

La reazione di Nicola Zingaretti non ha tardato ad arrivare: “Credo che qualcuno agli italiani, e alle italiane, se continua così gli farà venire il mal di testa con questo chiacchiericcio insopportabile del quale non si capisce il fine. Noi continuiamo a lavorare per riaccendere i motori dell’economia italiana, stando lontani dal chiacchiericcio e dai sotterfugi di Palazzo dei quali non se ne può francamente più. Parlare di politica al tempo del populismo nuoce gravemente alla salute e può sembrare chiacchiericcio ma io sto cercando di riportare la discussione su problemi veri”.