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Sardine a Pesaro: "La stagione delle piazze forse è già finita"

sardine pesaro

Le sardine si riuniscono a Pesaro in vista delle regionali nelle Marche, ma Santori avverte: "La stagione delle piazze forse è già finita".

Prosegue lo scontro sardine-Salvini anche a Pesaro: Mattia Santori riunisce il movimento in piazza Lazzarini in concomitanza con il comizio della Lega. Dopo il flop della manifestazione in piazza Dante a Napoli, però, Santori ammette: “La stagione delle piazze così come l’abbiamo conosciuta a novembre forse finirà e forse è già finita“. Anche nelle Marche, infatti, la partecipazione è al di sotto delle aspettative: in piazza si sono riunite un centinaio di persone.

Sardine a Pesaro

Mattia Santori ha riunito le sardine a Pesaro il 20 febbraio, in concomitanza con il comizio di Matteo Salvini. Come accaduto in piazza Dante a Napoli, però, l’affluenza è al di sotto delle medie degli ultimi mesi. “La politica è una cosa bellissima se fatta in un certo modo”, ha commentato il leader del movimento delle piazze. Mentre confessa la possibilità della fine dei raduni, Santori commenta anche il possibile incontro con il premier Conte: “La mia agenda non è comodissima, quella di Conte lo è ancora di meno. Se ci sarà un incontro tra noi sarà comunque informale”.

A Pesaro, nonostante fossero presenti soltanto un centinaio di persone, l’accoglienza a Santori è stara calda. Sul palco sono apparsi striscione di “6000 sardine Marche” e anche un manifesto che recitava “Zaky libero“. Sui cartelli esposti dai partecipanti, invece, si leggono duri attacchi al Carroccio. “Dal letame nascono i fiori, da Salvini non nasce niente”, scrivono alcuni. E ancora: “Nessun migrante ha rubato 49 milioni di euro”. Infine, immancabile il sottofondo musicale di Bella Ciao.

“Grazie alle sardine di Pesaro e dintorni”, ha detto Santori invitando tutte le “sardine a tornare in piazza ogni volta che servirà a riappropriarsi di spazi fisici”. “Siamo entrati in campagna elettorale – ha ricordato riferendosi alle regionali nelle Marche -. È un periodo difficile, si gioca con armi sporche, con soldi che non si sa da dove vengono e sulla pelle delle persone”.