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Medici contro Fontana: "Costretti a fronteggiare Covid-19 senza protezioni"

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È scontro tra la Federazione dei Medici e il presidente della Lombardia Attilio Fontana: la denuncia in una lettera al governatore.

È scontro tra la Federazione dei Medici e il governatore della Lombardia Attilio Fontana: la lettera inviata dalla Fnomceo è durissima. Infatti, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Filippo Anelli ha deciso di lanciare un appello al presidente della Regione. “Mancano mascherine, tute, occhiali per poter visitare i pazienti in sicurezza – denunciano i medici -. Un medico che si ammala è una risorsa sottratta al SSN e alla tutela del diritto alla salute”.

Medici contro Fontana: è scontro

Il presidente della Fnomceo ha raccolto moltissime testimonianze tra i medici che si sono scontrati con il governatore Attilio Fontana. “Non si può accettare che i nostri medici si trovino a fronteggiare l’emergenza Covid-19 senza le dotazioni per la protezione personale dal virus”. Soprattutto nelle zone rosse della Lombardia, il personale degli ospedali denota una “grave carenza” di mascherine del tipo Fpp2 e Fpp3, tute, occhiali per poter visitare i pazienti in sicurezza.

Anelli ha anche richiesto a Fontana, attualmente in isolamento volontario, l’attivazione di un doppio canale di assistenza sanitaria per i focolai. Il primo, ha precisato “con strutture specifiche ed equipe dedicate”, mentre “l’altro per le visite di routine, da gestire con dispositivi di sicurezza al momento carenti”.

Ordine dei Medici di Lodi

Anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Lodi Massimo Vajani si è appellato a Fontana: “Occorre adesso un aiuto concreto e urgente, che non debba fare i conti con i tempi della burocrazia”. “Servono – ha poi aggiunto – tensostrutture dedicate al triage per il Covid-19, in modo da riattivare i pronto soccorso che, come quelli di Codogno e di Casalpusterlengo, sono stati chiusi, e renderli accessibili agli altri pazienti“.

Vajani chiede inoltre che vengano “potenziate le sostituzioni dei medici di Medicina Generale, che hanno scelto di trascorrere la quarantena nei loro ambulatori, per poter continuare almeno a fare prescrizioni e triage telefonici”. Infine, conclude: “È necessario potenziare gli organici degli ospedali, per dar modo ai colleghi di staccare. Tutti questi medici, ai quali, come Ordine e come Federazione, va la nostra gratitudine”.