> > Coronavirus, Di Maio: "No a forzature o blocchi insensati contro l'Italia"

Coronavirus, Di Maio: "No a forzature o blocchi insensati contro l'Italia"

coronavirus di maio

Luigi Di Maio interviene sui blocchi e le forzature che gli altri Paesi stanno introducendo contro l'Italia a causa dell'emergenza coronavirus.

L’emergenza coronavirus in Italia sta spaventando molti Paesi del mondo, al punto che sono state introdotte numerose misure restrittive sugli spostamenti degli italiani. A tale riguardo il ministro degli Esteri ha espresso il suo disappunto, sottolineando come l’Italia sia un Paese sicuro che merita rispetto. Luigi Di Maio ritiene che la Sanità nazionale sia in grado di gestire l’emergenza coronavirus.

Coronavirus, messaggio di Di Maio

Luigi Di Maio ha assicurato che dalla Farnesina sono pronti a ritirare tutte le “forzature o blocchi insensati” imposti dagli altri Paese all’Italia dopo l’emergenza coronavirus. Il ministro degli Esteri, infatti, ritiene che il nostro sia “un Paese che esige e merita rispetto, così come ogni singolo italiano”.

Secondo il titolare della Farnesina, come Paese “stiamo affrontando una situazione delicata e abbiamo il dovere di reagire in tempi celeri”. Un primo passo che il governo dovrà affrontare è l’introduzione di “strumenti e iniziative che mirano a salvaguardare le imprese e il settore turistico”. A tale scopo, Di Maio ha convocato per martedì 3 marzo riunione straordinaria sull’export al ministero degli Affari Esteri: sul tavolo la proposta di stanziare più di 600 milioni di euro a sostegno delle imprese. Questi “soldi – ha chiarito il ministro – serviranno a elaborare una nuova strategia per rilanciare il made in Italy nel mondo”.

infine, sul coronavirus sono state diffuse diverse fake news – ha constatato il ministro – che hanno “fatto del male al Paese”. “Sono state messe in giro notizie distorte che hanno fatto il giro del mondo in poco tempo”, ha aggiunto ancora. Per controllare la situazione, quindi, “il Consiglio dei Ministri ha approvato un piano per diffondere notizie corrette e dati reali all’estero”. “Tutti i livelli istituzionali – ha concluso infine – hanno il dovere di comunicare in maniera corretta e responsabile usando i giusti toni”.