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Coronavirus, Salvini sul decreto Imprese: "Se è così non lo votiamo"

coronavirus scorta salvini

Matteo Salvini ha criticato il decreto di aiuto alle imprese colpite dal coronavirus, affermando che 3 miliardi di euro sono una cifra insufficiente.

In una conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati nel pomeriggio del 3 marzo, Matteo Salvini ha fortemente criticato il decreto legge attuato dal governo per aiutare le imprese colpite dall’emergenza coronavirus. Il segretario della Lega ha infatti affermato come tre miliardi di euro siano insufficienti a sollevare le aziende dal duro colpo subito, e che se il dl dovesse giungere inalterato in Parlamento il suo partito non lo voterà.

Salvini contro il decreto coronavirus


Nel suo intervento a Montecitorio, Salvini ha proposto un ulteriore stanziamento di fondi nei confronti delle aziende colpite dal coronavirus, di gran lunga superiore alla cifra proposta dall’esecutivo: “3 miliardi sono insufficienti. Superiamo i 50 miliardi, una cifra che arriva dai dati economici del governo. […] Se il decreto arriva in Aula con questi soldi e queste lacune, non lo votiamo, non votiamo una cosa che non serve al paese”.

L’ex ministro dell’Interno ha inoltre evidenziato la questione dello stop ai pagamenti delle tasse per gli imprenditori, che a suo dire dovrebbe essere prolungato fino a tutto il 2020: “Se il governo continuerà a ridere, a spartirsi poltrone, sottoporremo al presidente della Repubblica il fatto che è grave. È una presa in giro la sospensione dei pagamenti delle tasse per due mesi, con l’impegno a pagare tutto ad aprile, tutte le categorie chiedono almeno fino a tutto il 2020″.

Le proposte della Lega

In conclusione al suo intervento, Salvini ha elencato le proposte della Lega per sostenere le imprese italiane e della zona rossa che hanno visto i loro guadagni crollare a causa dell’emergenza coronavirus: “Esonero di tutti i pagamenti dalla zona rossa, non sospensione, per tutto il 2020, cassa integrazione, rimozione del codice degli appalti, sospensione degli Isa, gli studi di settore, sospensione dei versamenti Iva e pagamento immediato dei debiti della Pa, sospensione dell’Irap”.