> > Coronavirus, l'appello dei sindaci lombardi a Conte: "Chiudere tutto"

Coronavirus, l'appello dei sindaci lombardi a Conte: "Chiudere tutto"

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I sindaci di molte città della Lombardia hanno lanciato il loro appello al premier Conte: si va verso al chiusura delle attività commerciali.

L’appello unanime dei sindaci di molte province della Lombardia è arrivato con una lettera al premier Conte: l’invito è all’inasprimento delle misure di contenimento del coronavirus. Non solo l’invito alla popolazione a restare in casa il più possibile, ma anche la chiusura di bar, ristoranti e attività commerciali. Rimarrebbe, però, la possibilità di effettuare ordini online e ricevere direttamente a casa i prodotti. Su questo punto si era già espresso l’assessore al Welfare Gallera, preannunciando un possibile stop anche ai mezzi di trasporto pubblico.

Il premier Conte non esclude un nuovo decreto di inasprimento delle misure: “Ragioniamo insieme – ha detto – purché non si fermino i servizi essenziali”. Nella mattinata di mercoledì 11 marzo è previsto un Cdm per discutere sulla chiusura delle attività commerciali.

Coronavirus, l’appello dei sindaci a Conte

La lettera arrivata a Conte dai sindaci di molte città della Lombardia reca richieste stringenti per il contenimento dell’epidemia da coronavirus. In particolare, i primi cittadini chiedono “la chiusura degli uffici e servizi pubblici, salvo quelli che adottano la modalità di lavoro Smart Working e salvo il mantenimento delle funzioni essenziali. A titolo di esempio: servizi sociali, raccolta rifiuti, polizia locale”. Richiesta anche “la chiusura delle attività professionali e di impresa che non facciamo ricorso integrale allo Smart Working”.

Si tratta, secondo i sindaci, di “misure necessarie a fronte del continuo aumento dei contagi e dell’urgenza di tutelare la tenuta, già messa fortemente a rischio in alcune regioni, del sistema sanitario“. I reparti di terapia intensiva della Lombardia sono al collasso e in questo modo si rischia il tracollo. Perciò “sentiamo il dovere – scrivono ancora in sindaci – di chiedere al Governo ulteriori misure per la nostra regione, capaci di ridurre maggiormente i contagi, nonché di consentire ai sindaci coerente e maggiore capacità di garantirne il rigoroso rispetto”.

I firmatari

La lettera è stata firmata dai sindaci Giuseppe Sala di Milano, Giorgio Gori di Bergamo, Emilio Del Bono di Brescia, Mario Landriscina di Como, Gianluca Galimberti di Cremona, Virginio Brivio di Lecco, Sara Casanova di Lodi, Mattia Palazzi di Mantova, Dario Allevi di Monza, Fabrizio Fracassi di Pavia, Marco Scaramellini di Sondrio, Davide Galimberti di Varese nonché Mauro Guerra di Anci Lombardia e Vittorio Poma dell’Upl, l’unione delle Province lombarde. Tutti i firmatari, comunque sono concordi nel “giudicare positivamente la decisione del Governo di estendere a tutto il Paese misure restrittive e precauzionali per contrastare la diffusione del coronavirus”. Ma questo non basta.