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Coronavirus, Conte: "Siglato protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro"

coronavirus proorga restrizioni 2 maggio

Il premier Conte ha siglato il protocollo lavoro contenente le disposizioni per i lavoratori in piena emergenza coronavirus.

“Dopo diciotto ore di un lungo e approfondito confronto, è stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro“, lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte. “Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L’Italia non si ferma“. Il messaggio pubblicato su Twitter presenta il protocollo con le nuove regole sul lavoro nell’emergenza coronavirus.

Coronavirus, Conte: “Siglato protocollo lavoro”

Il premier Giuseppe Conte ha siglato, in accordo con i sindacati dei lavoratori, il protocollo di lavoro: per tutti sono previsti ammortizzatori sociali. Le fabbriche, inoltre, potranno chiudere per qualche giorno nell’attesa di attuazione del protocollo.

Il documento arriva a poche ore di distanza da quello che dovrà essere invece il decreto emergenza, che il governo dovrebbe emanare nel weekend.

I sindacati

L’accordo che questa mattina (sabato 14 marzo ndr.) abbiamo sottoscritto consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro“, hanno commentato Cgil, Cisl e Uil. Nell’accordo “è stato previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze a livello aziendale o territoriale per garantire una piena ed effettiva tutela della loro salute – proseguono -. Per questo è importante che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell’intesa che è stata raggiunta”.

“Sappiamo che il momento è difficile e sappiamo che i lavoratori e le lavoratrici italiane sapranno agire e contribuire, con la responsabilità che hanno sempre saputo dimostrare, nell’adeguare l’organizzazione aziendale e i ritmi produttivi per garantire la massima sicurezza possibile e la continuazione produttiva essenziale per non fermare il Paese”. Poco prima della firma, però, erano state registrate alcune divergenze tra i sindacati e il governo.