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Coronavirus, Gallera: "Tamponi solo a chi ne ha bisogno"

coronavirus lombardia 30 marzo

La proposta dell'assessore Gallera per frenare i contagi da coronavirus: "No tamponi a tappeto, solo a chi li necessita".

I casi di coronavirus continuano ad aumentare, ma per i medici quelli elencati nel consueto bollettino della Protezione civile rappresentano solo la punta dell’iceberg. Per i medici milanesi, ci sono molti casi sommersi: persone che presentano sintomi lievi a cui non viene effettuato il tampone. Proprio sulla questione tamponi ha parlato Giulio Gallera, assessore al Welfare della Lombardia.

Coronavirus, Gallera: “No tamponi a tappeto”

Con l’emergenza coronavirus, in molti hanno proposto un utilizzo dei tamponi “a tappeto”. Come sostiene il presidente del Veneto Luca Zaia, favorevole all’uso del maggior numero possibile di test per certificare la presenza del Covid nelle persone. Non è d’accordo con lui Gallera, che ha ribadito la sua posizione ad Agorà, su Rai3. “Abbiamo approvato una delibera -spiega- che rafforza il monitoraggio del territorio anche tramite la telemedicina e la distribuzione di saturimetri e kit che verifichino le condizioni dei pazienti”.

Per Gallera prima di fare il tampone deve esserci una fase di controllo. “Al Sacco sta partendo un percorso per coloro che sono dimessi e verranno controllati dagli specializzandi tramite telefonate. Lavoriamo sia per chi non è del tutto guarito che per chi avverte i primi sintomi. Noi abbiamo bisogno che i pazienti possano avere un confronto”. Solo grazie a questo controllo, i pazienti potranno essere poi: “Inviati in ospedale per fare il tampone quando serve. Farlo in maniera massiva non va bene”.

“Deciderà il medico di base”

Per l’assessore al Welfare della Lombardia 5mila tamponi al giorno sono abbastanza, se fossero di più non si riuscirebbe ad analizzarli tutti e si intaserebbero i laboratori. “Ne facciamo 5mila al giorno, se ne facessimo 100mila ci vorrebbe troppo tempo. L’importante è intervenire su chi ha bisogno”, ha detto l’assessore. “Il medico di base a segnalare chi dovrà fare il tampone”: così Gallera affida la decisione ai medici di base, che chiederanno un tampone per il paziente solo se lo riterranno opportuno.