Un servizio del TG Leonardo di cinque anni fa inizia a girare sulle chat WhatsApp e sui profili social, diventando principale argomento della giornata di mercoledì 25 marzo. Il servizio parla della creazione in laboratorio in Cina, per motivi di studio, di un supervirus polmonare, realizzato innestando una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars, la polmonite acuta, ricavato da topi. Il presentatore lascia intendere un collegamento tra il nuovo coronavirus e il supervirus creato in laboratorio. Molti scienziati hanno smentito la notizia, dichiarandola chiaramente una fake news.
Il servizio sul supervirus è una fake news
Il servizio è andato in onda il 16 novembre 2015 su Rai 3 durante TG Leonardo, il notiziario di informazione scientifica. Il servizio viene presentato con queste parole: “Scienziati cinesi creano un supervirus polmonare da pipistrelli e topi. Serve solo per motivi di studio ma sono tante le proteste”. E si conclude così: “Vale la pena rischiare?”.
In questa cornice viene inserito il servizio di un “supervirus” polmonare creato in laboratorio in Cina per motivi di studio, realizzato innestando una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars, la polmonite acuta, ricavato dai topi. Basterebbe già questa informazione per dimostrare che il servizio non riguarda il nuovo coronavirus. Ci sono ancora molti punti di domanda al vaglio di scienziati, medici e epidemiologi, ma ci sono anche due certezze: il virus ha origine naturale (quindi non è stato creato in laboratorio); il virus ha un genoma comune con il pipistrello (non con il topo).
La non correlazione tra il supervirus di cui parla il servizio e il nuovo cornavirus è ribadita da riviste di fama internazionale, come Nature, e anche da un tweet di Burioni, dove allega le dichiarazioni del comitato di Nature ad argomentazione della sua tesi.
L’ultima scemenza è la derivazione del coronavirus da un esperimento di laboratorio. Tranquilli, è naturale al 100%, purtroppo. https://t.co/GBKEPNWGyf
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) March 25, 2020
Eppure la notizia è circolata velocemente e il servizio è stato attribuito al nuovo coronavirus. Eliminare il contesto di una notizia, in questo caso, il contesto temporale, è uno dei metodi più semplici per far girare una notizia inesatta e farla passare per vera. Alla fine il servizio sul supervirus si rivela l’ennesima bufala che gira in tempi di emergenza e incertezza, al pari dei messaggi vocali su WhatsApp sui controlli degli scontrini o della resistenza del virus sull’asfalto.
I politici che hanno diffuso il servizio
Il servizio sul supervirus è stato condiviso da moltissime persone, e anche da molti politici. Matteo Salvini, leader della Lega ed ex Ministro degli Interni, crea un post su Twitter e uno su Facebook che ricevono in totale di quasi 54 mila condivisioni, a dimostrazione di quanto sia facile (e pericoloso) far girare una fake news.
?‼INCREDIBILE!!!‼?
Da Tgr Leonardo (Rai Tre) del 16.11.2015 servizio su un supervirus polmonare Coronavirus creato dai cinesi con pipistrelli e topi, pericolosissimo per l’uomo (con annesse preoccupazioni). (1/2) pic.twitter.com/QuLG07XdAt— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) March 25, 2020
Matteo Salvini, in quanto leader della Lega, chiede spiegazione a Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, chiedendo un’interrogazione parlamentare per voce di Eugenio Zoffili, capogruppo della Lega in commissione esteri. L’esponente della Lega condivide a sua volta il servizio sui social.
Non è da meno la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che dal suo profilo Twitter introduce così il servizio sul supervirus rivelatosi poi una fake news: “La Cina ci ha mentito? Vogliamo la verità!”.
Nel 2015 questo servizio RAI denunciava l’esperimento di un gruppo di ricercatori cinesi: la creazione in laboratorio di un supervirus derivato dall’innesto di una proteina tratta dai pipistrelli sul virus della Sars, la polmonite acuta. La Cina ci ha mentito? VOGLIAMO LA VERITÀ! pic.twitter.com/Lgursyi37T
— Giorgia Meloni ?? ن (@GiorgiaMeloni) March 25, 2020