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Coronavirus, confermata chiusura e divieti di spostamento per 15 giorni

Coronavirus Conte

L'Italia non torna alla normalità: la chiusura causa coronavirus è stata confermata così come i divieti rimarranno validi per altri 15 giorni.

L’Italia non torna alla normalità il 3 aprile, ma la chiusura totale causa coronavirus è stata confermata, così come i divieti imposti rimarranno validi per altri 15 giorni. La bozza alla quale sta lavorando il governo, che il prossimo 3 aprile dovrebbe varare un nuovo decreto, prevede la possibilità di deroga per alcune aziende. La decisione è stata condivisa anche da Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, rispettivamente presidente di Istituto superiore di sanità e del Consiglio superiore di sanità. Si rende necessario un periodo di ulteriore contenimento per l’Italia che potrebbe arrivare anche fino a maggio. Proprio Brusaferro aveva sottolineato come “l’epidemia ha rallentato il suo cammino, ma non è opportuno interrompere le misure di contenimento”.

Coronavirus, chiusura per 15 giorni

Da quanto si apprende dal Corriere, pare che il nuovo decreto che potrebbe essere varato il 3 aprile potrebbe confermare le misure di contenimento sino ad ora adottate. Il tutto, però, qualora non vi sia un trend di contagio a livelli superiori degli attuali. Per altri 15 giorni (fino al 18 aprile) è stata confermata la chiusura totale dell’Italia, così come il divieto di spostamento e di assembramento. Rimarranno probabilmente invariate anche le disposizioni rispetto alle aziende, con possibili deroghe per alcune categorie di produzione. La scuola, come comunicato dal ministro Azzolina, potrebbe non riprendere qualora non vi siano le condizioni. Certamente il rientro del 3 aprile è slittato a data da destinarsi.

Come ha più volte specificato Brusaferro, la ripresa sarà lunga, lenta e graduale. “Dovremo immaginare alcuni mesi in cui adottare misure attente per evitare una ripresa della curva epidemica“. Per il momento, dunque, l’Italia rimane chiusa e i voli di rientro dall’estero restano bloccati. Nelle prossime settimane e verso il mese di maggio, probabilmente, si potranno fare ulteriori considerazioni.