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Coronavirus, Beppe Grillo: "Serve un reddito universale per tutti"

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Per Beppe Grillo solo un reddito universale per diritto di nascita potrà salvare l'economia italiana dalle conseguenze del coronavirus.

Beppe Grillo ha parlato sul suo blog dell’emergenza sanitaria e soprattutto economica causata dal coronavirus che sta colpendo l’Italia ed è soprattutto tornato a sponsorizzare un vecchio punto fermo del Movimento 5 Stelle: il reddito universale per tutti i cittadini. “Le curve di contagio purtroppo crescono parallelamente alle curve dell’instabilità economica e all’incertezza sul futuro. La via d’uscita da questa crisi non può essere come quella del 2008, quando si è preferito salvare le banche a discapito del popolo – scrive Grillo che poi aggiunge – La teoria economica dovrebbe sviluppare metodi per soddisfare i bisogni umani fondamentali di ognuno di noi. Quando questi bisogni vengono minacciati allora è il momento di ridefinire tutta la nostra esistenza con un reset totale”.

Beppe Grillo: “Serve il reddito universale”

Ha le idee chiare dunque il fondatore del Movimento 5 Stelle su come aiutare i cittadini ad uscire da questa crisi economica: È arrivato il momento di mettere l’uomo al centro e non più il mercato del lavoro. Una società evoluta è quella che permette agli individui di svilupparsi in modo libero, creativo, generando al tempo stesso il proprio sviluppo. Per fare ciò si deve garantire a tutti i cittadini lo stesso livello di partenza: un reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi, che vada oltre questa emergenza”.

Il messaggio agli economisti scettici

Non manca nell’articolo di Grillo anche un messaggio ai molti economisti che in passato avevano più volte criticato la proposta del Movimento: “Sono sicuro che la maggior parte degli economisti, in altri momenti scettici, concorderà sul fatto che l’economia ha bisogno di iniezioni di denaro proprio ora. Quando le economie scivolano in recessione, c’è un “effetto moltiplicatore”: le persone perdono il lavoro, spendono meno, l’economia si restringe, il reddito diminuisce e il denaro letteralmente scompare dalla circolazione. Il reddito universale rilancerebbe l’economia, attenuerebbe l’incidenza della povertà nella popolazione e le sue terribili conseguenze, e farà sì che coloro che dovranno rientrare nel mercato del lavoro potranno farlo in condizioni migliori”.

Come finanziare il reddito universale

Un’idea che divide, e ha sempre diviso, soprattutto per quelle che potrebbero essere le fonti di finanziamento di una manovra così dispendiosa e impegnativa. Anche su questo punto Grillo non ha dubbi: “Le fonti principali di finanziamento potrebbero essere varie. Si può andare dalla tassazione delle grandi fortune, dei grandi colossi digitali e tecnologici (Mark Zuckerberg, Bill Gates e Elon Musk sono sempre stati a favore del reddito universale), magari quelle a più alto tasso di automazione; o rivedere le imposte sui redditi da capitale e sulla proprietà intellettuale.

E non solo: “Oppure le cosiddette “ecotasse”, come il Climate Income, Reddito dal Clima, con una tassa sui combustibili fossili come carbone, petrolio e gas; o come avviene in Alaska dal 1982 con l’Alaska Permanent Fund: un dividendo del rendimento economico di un capitale pubblico, che attinge dalle compagnie fossili. Ogni anno, una parte delle entrate derivanti dal petrolio statale è messa in un fondo. Il governo piuttosto che spendere quel denaro, lo restituisce ai cittadini residenti, bambini compresi, attraverso un dividendo annuale”.