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Conte da Papa Francesco: udienza privata in Vaticano

conte papa francesco

A pochi giorni dalla commovente preghiera in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha ricevuto il premier Conte in udienza privata.

Per affrontare l’emergenza coronavirus serve unità, non solo tra i cittadini e tra le forze politiche storicamente nemiche, ma anche tra i vertici dello Stato e quelli della Chiesa. Nessuno può stare a guardare, tutti devono fare la propria parte. Questo il messaggio che traspare dalle immagini che mostrano il premier Giuseppe Conte ricevuto in udienza privata da Papa Francesco in un Vaticano svuotato dal lockdown.

Conte da Papa Francesco

Sui dettagli dell’incontro, avvenuto in forma privata, vige il massimo riserbo da parte sia della Presidenza del Consiglio che della Chiesa. L’ufficio stampa della Santa Sede si è limitata a informare dell’avvenuta udienza. Le immagini che circolano sui media in queste ore ritraggono i due protagonisti dell’incontro sorridenti, mentre parlano rigorosamente rispettando la norma del metro di distanza. Impossibile, tuttavia, non ipotizzare che al centro del dialogo tra il leader del governo e il pontefice ci sia stata proprio l’emergenza coronavirus.

Il Santo Padre, del resto, si è mostrato estremamente vicino ai fedeli e interessato a seguire da vicino l’evoluzione della pandemia nel mondo e in particolare in Italia. Le udienze private con i rappresentanti del mondo politico non si sono fermate: prima di Conte, infatti, Papa Francesco aveva fgià incontrato la sindaca di Roma Virginia Raggi.

La preghiera urbi et orbi

“Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città, si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante che paralizza ogni cosa al suo passaggio”. Con queste parole il pontefice ha descritto la pandemia di coronavirus durante la preghiera urbi et orbi, recitata in una Piazza San Pietro deserta, dall’aspetto quasi surreale. Davanti all’emergenzia siamo “impauriti e smarriti, tutti fragili e disorientati ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda”.