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Coronavirus, Gallera: "Valutiamo ordinanza per bloccare le passeggiate"

gallera valuta ordinanza per bloccare le passeggiate

Gallera ha precisato che la Regione sta valutando l'emissione di un'ordinanza per bloccare le passeggiate pericolose concesse dal Viminale.

Scoppia la polemica politica dopo la diffusione della circolare dal Viminale che consenti a genitori e bimbi di fare una passeggiata all’aria aperta. Se il governatore De Luca ha disposto un divieto per la Campania, Gallera è pronto a emettere un’ordinanza per bloccare le passeggiate in Lombardia pericolose per la diffusione del coronavirus. “Spero che i cittadini ignorino questa folle, insensata e irresponsabile circolare”, ha detto l’assessore al Welfare lombardo. Allentare la presa delle restrizioni in questo momento potrebbe comportare seri rischi. Perciò, ha proseguito Gallera, “vedremo se c’è la possibilità di emanare ordinanze che la vanifichino”. Vito Crimi, infine, ha precisato che sono concesse le uscite per i bimbi piccoli e non per i ragazzini di 15 anni.

Coronaviurs, Gallera vuole bloccare le passeggiate

Il Viminale, dopo le richieste ricevute dai cittadini, ha concesso passeggiate per genitori e figli piccoli purché siano vicino a casa e brevi. La circolare, tuttavia, ha scatenato enormi polemiche tra i governatori e i politici. In particolare, l’assessore al Welfare Giulio Gallera avrebbe precisato che la Regione sta valutando l’emissione di un’ordinanza per bloccare queste passeggiate pericolose per la diffusione del coronavirus.

Nella serata stessa di martedì, quando è iniziata a circolare la nuova disposizione, Gallera aveva denunciato: “Non è questo il momento di abbassare la guardia. La circolare diffusa dal Ministero dell’Interno rischia di creare un effetto psicologico devastante, vanificando gli sforzi e i sacrifici compiuti finora”. Questa concessione, infatti, potrebbe essere intesa “come un segnale di allentamento delle misure di contenimento assunte finora. Misure rigide, importanti, che hanno però consentito di contenere la curva dei contagi del coronavirus”.

Gli ospedali registrano minori accessi alle terapie intensive e i pronto soccorso riescono a prendere un respiro. Tutto questo, però, è un equilibrio precario che potrebbe essere vanificato da misure scorrette e imprudenti. Gallera spera che le famiglie non prendano seriamente queste concessioni: per rallentano e combattere il virus occorre restare in casa per altri 15 giorni. In questo modo potremmo salvare noi stessi e gli altri.