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Taglio del cuneo fiscale, astenuti i deputati di Lega, FdI e FI

gli astenuti al voto sul taglio del cuneo fiscale

Con 254 voti a favore, nessun contrario e tutti i 131 deputati dell’opposizione astenuti, la Camera ha approvato il taglio del cuneo fiscale

Mentre l’Italia è alle prese con l’emergenza coronavirus, le attività del Parlamento proseguono. Con 254 voti a favore, nessun contrario e tutti i 131 deputati dell’opposizione astenuti, la Camera ha approvato il taglio del cuneo fiscale che è così diventato legge. È polemica per la posizione presa dal centrodestra che ha dimostrato di voler “tagliare le tasse ma non quelle dei lavoratori”, scrive su Twitter il vicesegretario dem Andrea Orlando.

Taglio del cuneo fiscale: cosa prevede

È un “primo passo, ancora incompleto” ma “doveroso”, sottolinea Cecilia Guerra, sottosegretario all’economia, annunciando che al primo provvedimento seguirà “una riforma fiscale complessiva”. Nel frattempo, però, il taglio del cuneo fiscale è legge, con nessun voto contrario e oltre un centinaio di astenuti. “Si tratta di una misura strutturale che era stata pensata e realizzata prima dello scoppio dell’epidemia, quindi in una situazione non emergenziale” aggiunge Davide Crippa, capogruppo M5s alla Camera. Una misura che “dimostra la nostra attenzione costante per le fasce più deboli della popolazione. Nessuno resta indietro”.

Il taglio “riguarda, in misure diverse, tutti coloro che sono sotto la soglia dei 40.000 euro l’anno“, scrive ancora Crippa sul Blog delle Stelle. “La fascia fra 8.000 e 26.600 euro vedrà un aumento mensile in sostituzione del bonus precedente, per un totale di 100 euro ogni mese. Anche la fascia successiva, fino a 28.000 euro, avrà diritto a un bonus mensile di 100 euro, mentre prima era scoperta dal beneficio fiscale. Infine, per i lavoratori tra 28.000 e 40.000 euro è prevista una detrazione fiscale che decrescerà linearmente fino ad azzerarsi”.

Gli astenuti

Ad astenersi è stato l’intero centrodestra: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. “Avremmo preferito destinare tre miliardi di euro ricavati dal taglio a medici, infermieri, operatori sanitari, farmacisti, forze dell’ordine, tabaccai, a chi lavora alle casse dei supermercati e a quanti stanno mettendo a rischio la propria vita per salvare quella degli altri o per il bene della collettività” ha spiegato il vicepresidente della commissione finanze alla Camera, Alberto Gusmeroli.