> > Mascherine di Fratelli d'Italia, è polemica: il consigliere chiede scusa

Mascherine di Fratelli d'Italia, è polemica: il consigliere chiede scusa

coronavirus, mascherine di fratelli d'italia

Il consigliere comunale Di Vasta chiede scusa ai cittadini dopo la polemica nata dalla distribuzione di mascherine con il logo di Fratelli d'Italia.

Neppure l’emergenza coronavirus ferma la lotta politica e persino i dispositivi di protezione personale possono diventare strumenti di propaganda. È quanto accaduto a Gaeta, nel basso Lazio, dove agli abitanti sono state distribuite delle mascherine protettive (già obbligatorie in Lombardia e Toscana) che recano il logo di Fratelli d’Italia. Il consigliere comunale Marco Di Vasta chiede scusa ai cittadini e sottolinea: “Abbiamo sbagliato, la solidarietà non ha colore politico”.

Fratelli d’Italia distribuisce mascherine

A far luce sull’episodio è stata la pagina Facebook GaetaSpia, che ha pubblicato una foto delle mascherine in questione. Sulla parte frontale compare, in bella vista, il simbolo del partito di Giorgia Meloni unito a quello dell’Associazione Montecristo (che si è occupata della distribuzione), insieme all’hashtag #iorestoacasa. Una grafica che, più che una mascherina, ricorda una vera e propria tessera elettorale.

Il partito chiede scusa

Le polemiche hanno costretto Fratelli d’Italia a rimuovere immediatamente il post relativo alle mascherine, spiega il consigliere comunale Marco Di Vasta, che tramite social ha espresso il proprio dispiacere e ha chiesto pubblicamente scusa per il gesto. Accostare la distribuzione di mascherine “in un post su un social, da parte dell’associazione, da sempre impegnata nel sociale, al simbolo di Fratelli d’Italia e a Giorgia Meloni è stato un errore, un’ingenuità di cui anche io mi scuso profondamente, a nome dell’associazione e come consigliere comunale di Fratelli d’Italia”.

La solidarietà non ha colore politico” continua Di Vasta. “L’idea delle mascherine acquistate e distribuite dall’associazione nasce con l’intento di dare supporto ai nostri medici e alle persone che sono in prima linea e non per fare propaganda elettorale”.