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Coronavirus, Bellanova: "Regolarizziamo 600mila clandestini"

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Per superare la crisi coronavirus c'è una proposta di Teresa Bellanova, ministro delle Politiche Agricole: "Regolarizzare i 600mila clandestini".

Teresa Bellanova, ministro delle Politiche Agricole del Governo Conte, in quota Italia Viva, dice basta alle ipocrisie e lancia una proposta che non passerà inosservata per contrastare la crisi da coronavirus. “Basta ipocrisia. E testa sotto la sabbia. È la mia risposta nella riflessione su quei ‘600mila clandestini da regolarizzare per far ripartire l’economia italiana”. Lo scrive in una lettera a Il Foglio il ministro in quota Renzi: “Nessun insediamento informale, nessun lavoratore in nero, sono mai completamente invisibili – prosegue la ministra –, lo diventano perché ci si ostina a non vederli per ricordarsene solo quando l’irreparabile costringe a prenderne atto”. E ancora, Teresa Bellanova ribadisce: “È anche per questo che dico: o siamo noi, la politica, chi governa, a farci carico fino in fondo delle contraddizioni che il reale ci impone sotto gli occhi, o se ne farà carico qualcun altro: la criminalità”.

Clandestini, la proposta di Teresa Bellanova

Secondo la capodelegazione di Italia Viva, senza un aiuto dello Stato queste persone finiranno nelle mani della criminalità: “Il capolarato non è un modo alternativo di erogare servizi, è mafia”. Questa regolarizzazione spetta alla Anpal, ovvero l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro, che, secondo Bellanova, non ha mai fornito risposte adeguate sul tema. Nel ricordare le emergenze affrontate nel settore agricolo e i numeri dei cosiddetti ‘regolari’ (400 mila) la ministra scrive che il Governo Conte sa come fare per affrontare la situazione.

La Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha espresso, invece, la sua soddisfazione per l’accoglimento di una disposizione molto attesa dal mondo agricolo. L’emendamento approvato in Commissione e Bilancio del Senato consente alle aziende agricole di ottenere in forma semplificata, già a partire dal mese prossimo, e quindi prima della presentazione delle domande uniche, una anticipazione degli aiuti diretti del primo pilastro della PAC, con fondi nazionali, in misura pari al 70 per cento del valore dei titoli in portafoglio.