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Coronavirus, aumentano i controlli di sicurezza nelle attività

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Si rafforza il potere dei prefetti nei controlli sicurezza alle attività produttive e commerciali.

Una circolare del Viminale, firmata dal Capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, fornisce ai prefetti indicazioni in merito all’applicazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 aprile 2020 che ha disposto l’applicazione su tutto il territorio nazionale, a far data dal 14 aprile e fino al 3 maggio 2020, di misure urgenti di contenimento del contagio, sia di carattere generale sia finalizzate allo svolgimento in sicurezza delle attività produttive industriali e commerciali. Aumentano dunque i controlli di sicurezza per evitare che il coronavirus trovi terreno fertile di diffusione e i prefetti potranno anche utilizzare la Guardia di Finanza e l’Ispettorato nazionale del lavoro, oltre alle Asl, per verificare che siano state prese le precauzioni necessarie per i lavoratori. Nel Dcpm del 10 aprile si fa riferimento alla riapertura di alcuni attività commerciale, come librerie, cartolibrerie e negozi di vestiti per bambini. Anche per queste ci sarà l’obbligo, come noto, di assicurare la distanza interpersonale di un metro, e garantire che gli ingressi avvengano in modo dilazionato, impedendo di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto di beni.

Aumentano i controlli di sicurezza per le attività

Inoltre, lo stesso articolo sottopone alcune delle attività indicate al sistema della preventiva comunicazione al Prefetto della provincia dove è ubicata l’attività produttiva, innovando la precedente disciplina che prevedeva invece il meccanismo dell’autorizzazione. Ulteriore elemento di novità, è rappresentato dalla previsione che, in sede di valutazione delle condizioni richieste dalla norma per la prosecuzione delle attività per le quali opera l’obbligo della comunicazione, il Prefetto adotti l’eventuale il provvedimento di sospensione, sentito il Presidente della Regione. Un ulteriore, nuovo specifico obbligo di preventiva comunicazione al Prefetto è introdotto, anche con riferimento alle attività sospese, per i casi in cui si richieda l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservativa e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione, come anche per la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino e la ricezione in magazzino di beni e forniture.

Guardia di Finanza e Asl a disposizione dei prefetti

La circolare richiama la possibilità di demandare al personale del Corpo della Guardia di Finanza, in linea con le funzioni proprie di polizia economico-finanziaria, lo svolgimento di specifici controlli e riscontri – a mezzo di disamine documentali, tramite le banche dati in uso e, dove necessario, rilevamenti presso le sedi aziendali – circa la veridicità del contenuto delle comunicazioni prodotte dalle aziende, avuto riguardo all’inclusione nelle categorie autorizzate ovvero all’esistenza della relazione economico-commerciale tra le attività d’impresa appartenenti alle varie filiere consentite.

La circolare ribadisce, poi, che i prefetti potranno avvalersi, oltre che dell’attività dei competenti servizi delle Aziende Sanitarie Locali, del supporto delle articolazioni territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ai fini del controllo sulle modalità di attuazione, da parte dei datori di lavoro, delle procedure organizzative e gestionali oggetto del Protocollo Governo-parti sociali del 14 marzo 2020, e, più in generale, sull’osservanza delle precauzioni dettate per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e la sussistenza di adeguati livelli di protezione dei lavoratori.