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Coronavirus lockdown, Casellati: "Parlamentari? Liberi di muoverci"

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La Casellati esige chiarezza dal Governo: "Lockdown da coronavirus? Siamo parlamentari, liberi di muoverci".

Il lockdown da coronavirus tiene banco anche tra i parlamentari. Sono in tanti, negli ultimi giorni, ad aver sollevato la questione. Anche perché parrebbe esserci poca chiarezza in merito da parte del Governo Conte. A testimonianza di ciò, i fermo – da parte delle forze dell’ordine – a due parlamentari del Movimento 5 Stelle nella città di Messina, in procinto di partire alla volta di Roma. Una situazione che non va giù al Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati: “Trovo inaccettabile che due senatrici, sottoposte a regolare controllo di polizia mentre si stavano recando a Roma per partecipare ai lavori del Senato, siano state oggetto di segnalazioni dalla Questura di Messina e Roma, nonostante avessero dimostrato di essere parlamentari”. La presidente ha chiesto al governo di fare: “Piena chiarezza, perché non sia ostacolata un’attività che ha fondamento costituzionale”.

Coronavirus, lockdown parlamentari

L’accusa mossa dalla Casellati ha fatto scatenare la reazione del sindacato di polizia Fsp: “Dalla presidente del Senato messaggio negativo e diseduticativo all’opinione pubblica: i poliziotti italiani fanno il loro dovere, è stato un normalissimo controllo”. Claudio Borghi, leghista, ha chiamato in causa anche il Presidente della Camera, Roberto Fico. E un altro caso – sul presunto lockdown dei parlamentari ai tempi del coronavirus – arriva da Sara Cunial, ex grillina. La parlamentare è stata bloccata, alla vigilia di Pasqua, dalla polizia municipale sulla via di Ostia, direzione mare. “Era mio diritto e dovere stare nel Comune di Roma, dove sono arrivata in anticipo rispetto ai lavori d’aula e, venendo dal Veneto, ho il diritto di alloggiare dove voglio e spesso, per motivi di sicurezza, cambio”. Lo ha spiegato la diretta interessata sulla sua pagina Facebook.

Ma è corretto dare libertà di movimento ai parlamentari? Non tutti la pensano allo stesso modo. A far chiarezza è Stefano Ceccanti, deputato pd e costituzionalista, che evidenzia come il parlamentare: “Con le restrizioni in vigore potrà sempre farlo, ma solo nell’esercizio delle sue funzioni”. Ovvero, secondo il deputato dem: “Se un mio collega deve raggiungere Ostia per visitare una residenza per anziani a rischio contagio o per incontrare esponenti locali del partito, nel suo collegio di appartenenza, che vogliono illustrargli come si sta affrontando la crisi sanitaria in quel comune, ricadiamo nella fattispecie. Diversamente, un parlamentare deve sottostare agli stessi vincoli di un normale cittadino”.

Brunetta e il lockdown parlamentari

Nel merito della questione è entrato anche il forzista Renato Brunetta. Quest’ultimo ha ammesso di essere uscito di casa solo per: “Fare la spesa, per raggiungere la cabina di regia governo-opposizioni e Montecitorio: tutto potrebbe risolversi se si mettesse da parte l’eccesso di zelo di qualche agente e la presunzione di qualche collega. All’insegna del buon senso, insomma”.