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Mes, Giuseppe Conte evita lo scontro con il Pd: martedì informativa alla Camera

conferenza stampa conte 10 aprile

Conte riesce a spegnere lo scontro con il Pd e a evitare una spaccatura della maggioranza sul Mes: l'ultima parola spetta alla Camera.

Mentre l’esecutivo continua a lavorare per emanare il decreto di aprile – da 60 miliardi – il premier Conte spegne lo scontro con il Pd sul Mes. Il 21 aprile ci sarà un’informativa alla Camera: l’ultima parola, dunque, spetta al Parlamento. Quello che il Presidente del Consiglio vuole evitare è proprio la formazione di schieramenti dannosi per il Paese. Nella riunione con i capi delegazione, Dario Franceschini per il Pd e Alfonso Bonafede per il Movimento 5 Stelle, sono emerse posizioni contrastanti.

Mes, Conte spegne scontro con Pd

Non ha senso ora discutere del Mes“, ha ribadito Conte in un post pubblicato sui social: occorre mostrare un esecutivo compatto durante le trattazioni in Europa. Con queste parole Conte è riuscito a spegnere il dibattito e lo scontro nato con il Pd e ha proposto un‘informativa alla Camera per il 21 aprile. Ma l’immagine apparsa negli ultimi gironi mostrata due forze politiche contrapposte. Un M5s sempre più contrario al ricorso al Fondo Salva Stati e un Partito Democratico che propende per un sì al Mes.

Le opposizioni, però, insorgono con Matteo Salvini che rilancia: “Vogliamo un voto in Aula subito, per il Colle è tutto normale?”. Il dibattito, infatti, non divede soltanto la maggioranza, ma anche le opposizioni: Silvio Berlusconi, al contrario degli alleati ha detto ok al ricorso al Fondo Salva Stati. “Non mi interessa, dica ciò che vuole”, ha replicato però Salvini.

Conte, prima di aprire il dibattito sui Fondi, se accettarli o meno, ha voluto chiarire ancora una volta la sua posizione: “Il Mes è un meccanismo inadeguato – ha scritto su Facebook – e anche insufficiente per reagire a questa sfida epocale”.

E infine, ha esposto in modo chiaro i prossimi passi da compiere: “Prima di dire se un finanziamento conviene o meno al mio Paese voglio prima battermi perché non abbia, in linea di principio, condizioni vessatorie di alcun tipo. Dopodiché voglio leggere e studiare con attenzione il regolamento contrattuale che condiziona l’erogazione delle somme. Solo allora mi sentirò sicuro di poter esprimere, agli occhi del Paese, una valutazione compiuta e avveduta”.