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Gaffe di Salvini: "Giudici? Medici e pazienti devono finire di morire"

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La gaffe di Matteo Salvini è da penna rossa: "Prima di far intervenire i giudici, facciamo finire di morire medici e pazienti".

Gaffe di Matteo Salvini. Il leader della Lega torna a parlare in merito all’emergenza coronavirus e si sofferma soprattutto sulle indagini che stanno coinvolgendo, in queste ultime ore, la Regione Lombardia. Il Senatore leghista, interpellato da Rtl 102.5 nella giornata di giovedì 16 aprile, ha dapprima dato quella che è la sua ricetta per uscire da questa crisi, salvo poi cadere su una buccia di banana. “Una cosa è l’emergenza sanitaria, poi c’è la situazione economica che ci dà tante preoccupazioni. Sono contento che la regione Lombardia abbia dato un segnale di speranza e di ripartenza a tutta l’Italia, ovviamente rispettando le regole di sicurezza per la salute. Penso che restare in casa ancora per settimane, tenere chiusi negozi, uffici e aziende ancora per settimane o mesi, rischi di portare alla morte economica, sociale e culturale il Paese intero. Spero che il governo tenga contro della voglia e dell’esigenza di ripartire e di cominciare a ricostruire che arriva da tate città d’Italia”, ha detto Matteo Salvini.

Salvini e la gaffe su pazienti e medici

Poi, però, è arrivata la gaffe su pazienti e medici da parte di Matteo Salvini. Un errore che non è passato inosservato, tanto da diventare virale in poche ore sui social. “Io penso che nessuno di questi dirigenti, medici, infermieri e funzionari si aspettasse medaglie e monumenti, ma nemmeno attacchi quotidiani, inchieste e perquisizioni con i morti ancora in corsia. Io faccio questo appello in tutta Italia, perché ho letto di perquisizioni in tutte le regioni italiane: possiamo almeno aspettare che l’epidemia sia finita, che i medici abbiano finito di morire e che i pazienti abbiano finito di morire“. Il riferimento è chiaramente all’intervento delle fiamme gialle al Pirellone di mercoledì 15 aprile. Le indagini sulle Rsa, a dire il vero, non riguardano solo la Lombardia ma anche altre realtà regionali come il Piemonte.

Sulla qualità del servizio sanitario lombardo, ha aggiunto il leader della Lega: “Lascio giudicare i cittadini della regione e anche ai 120.000 cittadini italiani di altre regioni che, solo l’anno scorso, sono venuti in Lombardia per fare visite, esami o interventi chirurgici. Mi sembra sia un record in Europa”. Per Matteo Salvini è chiaro che se: “L’emergenza ti scoppia in casa, tu puoi solo correre ai ripari. Ricordo che grazie ai medici, ma anche ai dirigenti e agli amministratori, in Lombardia sono stati aperti 1000 posti letto in più nelle terapie intensive, con tre nuovi ospedali in poche settimane. Penso che nessuno di questi dirigenti o funzionari si aspettassero delle medaglie o dei monumenti, però neanche attacchi quotidiani, inchieste, perquisizioni con i morti ancora in corsia”, ha sottolineato un indispettito Salvini.

Il pensiero del senatore leghista

Infine, nel corso dell’intervista, il senatore leghista non ha risparmiato una critica all’operato del Governo Conte: “Se la Lombardia avesse aspettato il livello centrale, lo Stato, i tre quarti dei respiratori che hanno permesso di salvare tante vite umane, non sarebbero mai arrivati. Lo stesso vale per il Friuli Venezia Giulia che ha comprato l’80% delle mascherine di cui ha avuto bisogno. Se avessero aspettato l’intervento dello Stato sarebbe arrivato un quinto di tutto questo. Come si può aspettare qualcosa che non arriva o che devo aspettare perché le cose vanno fatte tutte insieme dalle regioni… Penso che una competizione tra le regioni abbia fatto bene”.