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Coronavirus, la lettera di un genitore al ministro Azzolina

Coronavirus, lettera al ministro Azzolina

Per il ministro Lucia Azzolina c'è una lettera scritta da un papà, a rappresentanza di tanti genitori con figli a casa causa Coronavirus.

Il papà di due bambine ha deciso di scrivere una lettera semiseria al ministro Azzolina, in tempi di Coronavirus. Il testo gira nelle chat dei genitori di quei bimbi che, prima dell’emergenza pandemia, andavano a scuola e ora si ritrovano a casa.

Coronavirus, lettera di un padre alla Azzolina

Lucia Azzolina, docente e ministro dell’Istruzione del Governo Conte, ha di recente comunicato che le scuole molto probabilmente non riapriranno a maggio 2020. Secondo lei ci sono ancora troppi morti per colpa del Coronavirus: “Occorre non vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi. Riaprire le scuole, invece, significherebbe far muovere ogni giorno oltre 8 milioni di studenti“, ha detto.

La notizia ha “sconvolto” i genitori, a casa dal lavoro assieme ai figli, che si preoccupano della loro istruzione. Molti istituti scolastici hanno attivato delle lezioni online, ma non sarebbe abbastanza per garantire una corretta educazione a quanto si evince dai loro commenti, leggibili sui social network.

Da qui, la lettera del papà che riportiamo qui sotto, a riassunto di quello che passa per la testa di molti genitori come lui.

Il testo della lettera

Caro Ministro Azzolina,

Sono un papà di due figlie. Una di terza elementare, una di prima.

Noi non ci conosciamo.

Anche se, pur non sapendo della sua esistenza, il giorno che hanno chiuso la scuola delle mie figlie ho detto esattamente “Azzolina! E adesso?”. Poi hanno chiuso anche il mio lavoro, ci hanno confinato un casa e ho smesso di dire Azzolina e ho incominciato ad usare espressioni un po’ meno vetuste.

Cara Azzolina.
Adesso il problema è che la madre della mie figlie, che è molto più furba di me la mattina non c’è. E quindi i compiti, annessi e connessi toccano a me.
Ministro, abbia pazienza azzolina!

Io non ne posso più.

Ho ristudiato il neolitico, il paleolitico, le frazioni, il corsivo minuscolo, il ciclo delle stagioni (che già lo sapevo) e due, dico DUE poesie di Pasqua a memoria.
Che tra l’altro tanto chi c***o vuole che venga a pranzo a Pasqua?

La casa ormai è un cumulo di macerie. Il bagno credo stia in fondo a destra dopo il terzo mucchio di
panni/giocattoli/pongo/pittura/mare/diesel/m***a/morte/vita.

La camera delle mie figlie pare il covo del professore. Non un suo dipendente, quello della “Casa di Carta”.
Mi aspetto che inizino a chiamarmi per trattare da un momento all’altro.

Le mie figlie stanno lentamente regredendo a livelli precedenti, appunto, il paleolitico.
Sono perfettamente in grado di fabbricare armi per la caccia, accendere un fuoco (in salotto), cacciare gatti per pranzo (ha mai mangiato il gatto cucinato al falò?), ma convincerle a studiare diventa sempre più opera da delegato delle Nazioni Unite. Fosse solo quello..

Azzolina, ha mai fatto parte di una chat di classe? Un disastro. Intanto perché si sono moltiplicate.
Quella con la maestra, senza la maestra, con quella di inglese, con le mamme delle amiche più strette delle mie figlie tutto moltiplicato per due. In un delirio costante di “buongiornissimo caffè”, “questa a rotto il c***o co sti compiti (sì ministro lo so che ci andrebbe l’h ma lo sappiamo solo io e lei)”,”facciamo la foto, il lavoretto, l’arcobaleno, qualcuno vende droga? Chiedo per un’amica”.

Tutto ciò mentre le maestre indossando camicie caraibiche e bevendo molti mojito mandano compiti col ghigno sadico di chi gusta la propria vendetta. Le maestre fanno anche il trenino collegate tra loro via Skype.

Sulle lezioni on line inutile dire nulla, dovrò scrivere un post dedicato, azzolina!

Ministro Azzolina, azzolina! Lei deve fare qualcosa. La salute prima di tutto ma anche la salute mentale di tutti noi è salute. Io glielo chiedo col cuore in mano: trovi una soluzione per riaprire le scuole e lasciarle aperte fino ad agosto. Tutto un ciclo unico senza interruzione estiva, neanche a Ferragosto.

Gliele mando coi guanti, con la mascherina, sotto vuoto, impacchettate. Faccia lei.

Ma faccia in fretta, Azzolina!