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Coronavirus, Regione Lombardia: "Fase 2 uguale per tutti"

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Coronavirus, Regione Lombardia ribadisce la sua posizione in merito alla fase 2: "No a scaglionamenti, deve essere uguale per tutti".

Regione Lombardia non cambia idea: la fase 2 da coronavirus deve essere uguale per tutti. Lo ha ribadito, nuovamente, martedì 21 aprile, il Presidente Attilio Fontana: “Una riapertura regionalizzata sarebbe monca, zoppa, che non consentirebbe un equilibrato sviluppo alle Regioni che aprono”. Questo, dunque, il pensiero del governatore lombardoin collegamento con la trasmissione 24 Mattino su Radio24. Sia Fontana che il suo assessore al Welfare, Giulio Gallera, sono intervenuti per respingere la possibilità di una riapertura differenziata su base regionale. Così, dunque, Regione Lombardia risponde al post social in cui il premier Giuseppe Conte ha annunciato per i prossimi giorni: “Un programma nazionale, che tenga però conto delle peculiarità territoriali”.

Coronavirus fase 2: il pensiero di Regione Lombardia

Secondo Attilio Fontana, infatti, la fase 2 da coronavirus non deve essere regionalizzata poiché: “C’è una tale interconnessione tra le filiere produttive e tra le varie attività commerciali che c’è veramente il grosso rischio che faccia più danni che vantaggi una apertura a spizzichi e bocconi e a macchia di leopardo”. Il governatore lombardo è convinto che: “La riapertura debba avvenire quando il rischio del contagio si sia concluso o sia vicino alla conclusione su tutto il territorio. Proprio per i collegamenti che saranno necessari c’è il rischio che il contagio possa riprendere senza sapere da dove riparte. Penso sia una valutazione che debba essere fatta nella sua globalità”.

Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia, è intervenuto a Mattino Cinque per confermare il pensiero di Fontana: “Tenere insieme il Paese è la cosa migliore. Contrariamente, aprire prima alcuni Regioni e poi altre non è la strategia migliore”. Secondo l’assessore forzista anche in Cina: “Abbiamo avuto i contagi di ritorno tra regioni e regioni. Poi valuteremo se in sicurezza alcune aree possono ripartire prima, ma io penso che sia più intelligente farlo per categorie produttive che garantiscono sicurezza”.

Coronavirus: i dati della Lombardia

Sugli ultimi dati del contagio da coronavirus In Lombardia, Gallera li interpreta coem “complessivamente confortanti, le pressione su pronto soccorso sono fortemente diminuite, si iniziano a liberare le aree dedicate alle terapie intensive. E questo ci fa iniziare un percorso. Regione Lombardia – ha concluso – sta lavorando con un orizzonte, se la scienza darà il disco verde, che è il 3 maggio, però facciamolo in quadro generale”.