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Coronavirus, Conte sulla fase due: "Non è un liberi tutti"

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Il premier Conte sta definendo gli ultimi dettagli per dare il via alla fase due: le misure verranno allentate ma senza abbassare la guardia.

Sono tantissime le ipotesi che balzano sui quotidiani su come potrà essere la fase due dopo il coronavirus, ma il premier Conte insieme al comitato tecnico scientifico sta valutando un calendario che prevede 4 date. Pare che dal 4 maggio potrebbero essere allentate alcune misure restrittive, ma ciò non significa “liberi tutti”. Infatti, sembra che i confini regionali rimarranno serrati, mentre per gli altri spostamenti si potrà procedere con l’autocertificazione. Per quanto riguarda, invece, le riaperture: dal 4 maggio saranno 2,7 milioni gli italiani che torneranno al lavoro, ma in sicurezza. I primi codici Ateco potrebbero venire sbloccati ancora prima del 4 maggio: a partire dal 27 aprile.

Conte sulla fase 2

La risalita dei contagi dopo l’avvio della fase 2 è inevitabile, ma al tempo stesso il premier Conte è convinto che i cittadini non possano rimanere a casa per sempre. La data spartiacque sarà il 4 maggio e la parola d’ordine è “allentare” le misure senza stravolgerle. Ma “anche se non si possono tenere cittadini in casa per sempre, non sarà un liberi tutti – ha precisato il premier -. Sarà fondamentale, in questa fase, rafforzare il protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro”.

In vista della riapertura, ha detto ancora Conte, “dobbiamo tenere sotto controllo la curva epidemiologica, evitare che si risalga oltre una certa soglia e soprattutto predisporre dei meccanismi predeterminati su cui sta lavorando il comitato scientifico”. Se dopo la riapertura una zona presentasse una preoccupante risalita dei contagi, quindi, si dovrebbe “intervenire con un piano che avrebbe in sé già i numeri aggiornati della ricettività sanitaria locale andando così a chiudere il rubinetto”.

Coronavirus, ipotesi fase due

Secondo le ultime ipotesi trapelate da Palazzo Chigi, i primi a ripartire nella fase due dopo il coronavirus potrebbero essere manifattura, costruzioni e alcuni esercizi commerciali al dettaglio. Qualche eccezione potrebbe già presentarsi al lavoro dal 27 aprile. A tale riguardo è attesa una comunicazione del Presidente del Consiglio nel weekend.

Le indiscrezioni parlano, oltre alla riapertura di alcuni negozi, anche a una ripresa per bar e ristoranti. L’ipotesi è che il 4 maggio queste attività possano effettuare la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio, ma non possano ancora riaprire. Nonostante non vi sia una data già fissata, si presume che tali esercizi potranno riaprire dal 18 maggio. Dall’11 maggio, invece, riaprirebbero i negozi.

Possibili allentamenti anche per gli spostamenti dei cittadini, che non potranno comunque cambiare Regione. Anche ai bambini sarà permesso uscire, ma solo indossando la mascherina. “Ai bambini va restituito con prudenza uno spazio di libertà e la possibilità di uscire in sicurezza— anticipa la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa —. Ciò significa che il papà, la mamma o comunque un adulto escano con loro, anche per evitare situazioni di aggregazione”.