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Coronavirus, Gallera sulle Rsa: "Delibera? La rifarei, salvate delle vite umane"

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L'assessore Gallera firmerebbe ancora la delibera per le Rsa nonostante le polemiche: sono state salvate vite umane.

Le case di riposo sono i luoghi dove si sono consumate le “stragi silenziose”, così definite perché gli ospiti spesso sono morti senza che i loro parenti venissero in alcun modo avvisati. Molto spesso non era nemmeno certa la causa del loro decesso. Il caso delle Rsa, in particolare, ha fatto molto discutere l’opinione pubblica, soprattutto in merito alla delibera che ha firmato la Lombardia. Tramite quest’ultima, infatti, la Regione ha acconsentito al trasferimento di pazienti Covid nelle Rsa durante i momenti più critici. Ma questi spostamenti potrebbero aver favorito i contagi. A tale riguardo, però, l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha confessato che sul caso Rsa rifarebbe tutto, in quanto sono state “salvate vite umane”.

Gallera sulle Rsa: “Rifarei tutto”

Giulio Gallera – in collegamento su Rai 3 ad Aria Pulita – torna a parlare del caso Rsa e di come “probabilmente il modello attuale delle Rsa non è idoneo” a fronteggiare quest’emergenza. Quello che occorre secondo l’assessore è un’assistenza sanitaria più forte.

Sull’attacco per quanto riguarda la firma della delibera per il trasferimento degli ospiti esterni, Gallera confessa che rifarebbe quanto già fatto. Alcuni, però, pensano siano stati proprio questi spostamenti a favorire la diffusione del coronavirus. “La rifarei per il bene dei miei concittadini“, ha spiegato Gallera, aggiungendo che “rispetto alle polemiche che sono sorte dopo, forse era meglio lasciare che 150 persone non trovassero posto in un ospedale tanto, purtroppo, i decessi sul territorio sono stati tanti e io oggi sarei meno sotto le polemiche”.

La Regione, ha poi chiarito, non è stata obbligata ad ospitare altri pazienti nelle Rsa, ma l’invito era rivolto a quelle strutture che potevano mettere a disposizione spazi isolati per accogliere altri pazienti. Infine, conclude ricordando che non solo in Lombardia si registra una situazione drammatica, ma anche “in Emilia, che ha il tasso di mortalità più alto, in Francia e in Inghilterra”.