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Eurobond, Salvini ha spiegato perché la Lega votò contro la misura

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Intervistato da Telelombardia, Matteo Salvini ha spiegato perché la Lega votò contro all'istituzione degli Eurobond per finanziare la ripresa europea.

Alla viglia del vertice del Consiglio Europeo tenutosi nella giornata del 23 aprile, e nel quale è stato dato il via libera al cosiddetto Recovery Fund, il segretario della Lega Matteo Salvini ha spiegato perché la Lega votò contro l”istituzione degli Eurobond nella riunione del Parlamento Europeo della scorsa settimana. L’ex ministro dell’interno ha espresso la sua opinione sul tema ai microfoni di Telelombardia, spiegando come a suo dire l’attuazione degli Eurobond avrebbe significato soltanto ulteriore debito per l’Italia.

Salvini spiega il no agli Eurobond

Matteo Salvini è stato dunque costretto a motivare il no della Lega all’emendamento presentato dai Verdi all’Europarlamento per l’istituzione degli Eurobond. La decisione all’epoca stupì alquanto i commentatori politici, dato che da settimane ormai il leader leghista tuonava contro un’eventuale approvazione del Mes, al quale gli Eurobond venivano contrapposti da molti come un’alternativa per far ripartire le economie europee colpite dall’emergenza coronavirus.

Interrogato sull’argomento, Salvini ha spiegato il voto contrario del suo partito alla mozione sugli Eurobond: Abbiamo votato contro gli Eurobond perché è debito. Qualcuno dice indebitiamoci con Pechino, qualcuno dice indebitiamoci con l’Europa ed Europa fa rima con Berlino… Mi riferisco a tutto quello che finisce in bond, James Bond… Io preferisco tenercelo noi il nostro patrimonio per la ricostruzione del Paese”. Quella giornata il testo dei Verdi venne respinto con 326 No a fronte di 282 Sì e 74 astenuti, rendendo in questo modo decisivo il voto contrario di Lega e Forza Italia.

La proposta del leader leghista

Rifiutando sia il Mes che gli Eurobond, nei giorni scorsi Salvini aveva lanciato la sua personale proposta per far ripartire il Paese: cioè finanziare la ripresa economica tramite l’acquisto di Buoni del Tesoro garantiti dal governo italiano e dalla Banca Centrale Europea: “Emettiamo Btp esentasse, destinati a cittadini italiani. E Bce intervenga acquistando il Debito contratto da Stati membri per rispondere a Emergenza”.

Un’idea sostenuta anche dall’eurodeputato leghista Marco Zanni, che commentò: “Non siamo mai stati a favore dello strumento Coronabond, che corrisponderebbe alla totale cessione di sovranità all’UE, anzi indichiamo sin dal principio la proposta più semplice, ovvero un ruolo più attivo da vero prestatore di ultima istanza della BCE per comprare Btp”.