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Conte sul turismo: "Il governo lancerà la campagna Viaggio in Italia"

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Conte annuncia aiuti al turismo, messo in ginocchio dall'emergenza coronavirus: "Governo lancerà campagna Viaggio in Italia" .

Il coronavirus, è certo, ha colpito ogni settore dell’economia italiana, seppur in maniera differente. Uno dei più colpiti è quello del turismo, preoccupato per la sopravvivenza dell’intero settore: anche dopo il lockdown le prospettive di guadagno per gli appartenenti alla categoria sono tutt’altro che rosee. Proprio per aiutare albergatori e altri professionisti del settore, il governo Conte ha annunciato l’avvio della campagna Viaggio in Italia.

Conte lancerà la campagna Viaggio in Italia

Il governo, mentre ultima i dettagli della ripartenza, sta studiando un piano di aiuti per supportare il turismo del Belpaese. Questo è ciò che avrebbe annunciato il premier Giuseppe Conte ai rappresentati degli enti locali: nel decreto di aprile saranno inserite misure di aiuti al turismo. Si chiamerà Viaggio in Italia e sarà una campagna per favore il turismo nel nostro paese. Conte ha inoltre spiegato ai rappresentati degli enti che la prossima settimana ci saranno tavoli di confronto specifici su turismo, bar e ristoranti.

Il futuro del turismo italiano

Sul tema di turismo e cultura, ha parlato anche il ministro Dario Franceschini nella replica alla seduta della Commissione Cultura della Camera. “Le date di riapertura dei concerti, dei teatri, del cinema mi piacerebbe poterle dire -ha affermato- ma stiamo discutendo con il comitato tecnico-scientifico delle misure che consentano le riaperture dalla data in cui saranno possibili. Oggi non siamo in condizione di dirlo. Dipende dall’andamento epidemiologico“. Poi uno sguardo al turismo, in vista dell’estate. “Lo stesso vale per la stagione estiva, per gli stabilimenti balneari. Per mostre e musei penso, ma devo confrontarmi su questo, possano riaprire prima se sono in grado di garantire tutte le misure di sicurezza, mascherine, distanziamento, evitare le file. Nessuno pensa che l’offerta online si debba sostituire all’offerta dal vivo -continua il ministro-. In questa fase potrebbe essere una risorsa necessaria perché i teatri possano svolgere i loro spettacoli, offrirli online fino alla riapertura. E dopo se funzionerà potrebbe integrarla ma mai sostituirla. Lo spettacolo si chiama dal vivo, non a caso” ha concluso Franceschini.