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Coronavirus, il messaggio di Conte: "Se ami l'Italia mantieni le distanze"

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Il premier Conte è intervenuto in conferenza stampa per illustrare il decreto che istituisce la Fase 2: dal 4 maggio via a manifattura e costruzioni.

Nella serata del 26 aprile il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto una conferenza stampa in cui ha illustrato ai cittadini il Dpcm con cui verrà istituita nel Paese la cosiddetta Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Stando alle indiscrezioni trapelate nel pomeriggio, l’obiettivo di questa delicata fase sarà quello di contenere il tasso di contagio del coronavirus al di sotto di un indice R0 pari a 1, approvando provvedimenti specifici per le singole regioni qualora la curva dei contagi dovesse ricominciare a salire.

Coronavirus, Giuseppe Conte sulla Fase 2

Nell’aprire la conferenza stampa, il presidente del Consiglio ringrazia gli italiani per il comportamento mostrato fino a questo momento: “Avete manifestato tutto da Nord a Sud forza coraggio e senso di responsabilità, adesso inizia per noi la fase di convivenza con il virus. In questa Fase 2 la curva del contagio potrà salire in alcune aree del paese, questo rischio c’è e dobbiamo assumercelo con metodo e con rigore. Sarà fondamentale il comportamento responsabile di ciascuno di noi”.

In merito ai presidi sanitari, Conte ha quindi annunciato che verrà calmierato il prezzo delle mascherine chirurgiche da parte dello Stato, in modo da evitare fenomeni speculativi: “Abbiamo sollecitato il commissario Arcuri, che con ordinanza interverrà per calmierare il prezzo di mercato delle mascherine. Avremo un prezzo gusto ed equo per remunerare le imprese che lavorano in questo settore, ma non consentire altro. c’è il forte impegno del governo a eliminare l’Iva. Il prezzo dovrebbe ere intorno a 0,50 per le mascherine chirurgiche“.

Il passaggio sull’Europa

Successivamente il premier ha voluto aprire una parentesi sul recovery fund e sulla grande occasione che è stata colta dall’Unione Europea per dimostrarsi veramente unità e solidale in un momento di difficoltà come questo: “In Europa è stato affermato un principio importante: la reazione dev’essere rapida, comune e coraggiosa. Il recovery fund offrirà ai paesi più colpiti di percorrere una strada rapida per la ripresa, nel segno della solidarietà”.

A tal proposito, Conte ha voluto precisare come il recovery fund non sarebbe facilmente andato in porto se non fosse stato per il gli sforzi compiuti dall’Italia: “Questo è un lavoro di squadra; è il sistema Italia che ha sollecitato e ottenuto questa risposta. Vi assicuro che se non avessimo dato questa prova di orgoglio, questo risultato non lo avremmo mai conseguito”.

Le misure dal 4 al 18 maggio

Nello spiegare le norme per la Fase 2 che resteranno in vigore dal 4 al 18 maggio, Conte ha specificato che per quanto riguarda gli spostamenti rimarranno valide la gran parte delle norme attualmente presenti: Avremo una conferma generalizzata delle misure di spostamento: rimarranno valide le motivazioni per comprovate esigenze lavorative all’interno della propria regione. Aggiungiamo la possibilità di spostamenti mirati per far visita a congiunti. Questi spostamenti aggiuntivi dovranno però essere comunque effettuati mediante l’utilizzo di mascherine e mantenendo il divieto di assembramento. L’autocertificazione rimarrà inoltre valida per tutti quegli spostamenti che non siano la visita a parenti stretti, come stabilito dai ministri della Salute e degli Affari Regionali Roberto Speranza e Francesco Boccia.

Rimangono altresì invariati gli spostamenti tra regioni che siano motivati da inderogabili motivi di lavoro, salute o di assoluta urgenza, aggiungendo tuttavia una modifica per le persone con sintomi influenzali: “Introduciamo una regola stringente per coloro che presentano una sintomatologia da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5° C, essi devono rimanere obbligatoriamente presso il proprio domicilio”. Viene inoltre consentita la possibilità di svolgere attività fisica all’aperto in solitaria lontano dalla propria abitazione, mantenendo però obbligatoriamente la distanza di sicurezza di almeno due metri.

Le attività produttive

Restrizioni allentate anche per quanto riguarda alcune attività, come bar e ristoranti che potranno dal 4 maggio effettuare servizio da asporto oltreché quello a domicilio. Dal 27 aprile inoltre potranno riprendere a lavorare le attività del comparto manifatturiero e il commercio all’ingrosso legati all’export.

Per quanto riguarda invece gli altri luoghi di lavoro Conte ha aggiunto: “Dal 4 maggio riapre la manifattura, tutto il settore delle costruzioni e tutto il settore del commercio all’ingrosso funzionale alla manifattura e funzionale alle costruzioni. È consentita questa riapertura sul presupposto che tutte queste aziende rispetteranno i protocolli di sicurezza”.

Dopo il 18 maggio

Dopo il primo scaglione del 18 maggio, il premier ha annunciato che verrà riaperto il commercio al dettaglio per quanto riguarda le attività legate al settore manifatturiero e costruttivo precedentemente riaperto il 4 maggio. Sempre a partire dal 18 maggio verranno riaperti anche musei, mostre e biblioteche oltre agli allenamenti a squadre in campo sportivo.

Dal primo giugno verrà invece consentita la riapertura delle attività per la cura della persona, vale a dire parrucchieri, barbieri, centri estetici e centri massaggio, oltre ovviamente a bar e ristoranti. A questo proposito Conte ha affermato: “Ovviamente è un programma differito a tappe perché alcune attività richiedono un contatto più stretto con le persone, quindi ci prendiamo qualche giorno ancora per adottare tutta una serie di cautele che comunicheremo per tempo”.

Conclusa riunione governo/enti locali

Nel tardo pomeriggio si era inoltra conclusa la riunione tra il governo e gli enti locali per chiarire ulteriori aspetti della Fase 2. A tal proposito, il presidente dell’Anci nonché sindaco di Bari Antonio Decaro aveva commentato: “Dovremo gestire questa fase e siamo preoccupati perché i cittadini si aspettano un ritorno alla normalità, sia pur graduale, anche per far ripartire l’economia.