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Francesco Guccini canta Bella Ciao contro Salvini, Meloni e Berlusconi

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Guccini ha cantato una versione personalizzata di Bella Ciao con la quale ha voluto individuare come invasori tre personaggi della politica italiana

In occasione della Festa della Liberazione il cantautore Francesco Guccini ha cantato Bella Ciao cambiando però alcune strofe attraverso le quali ha voluto individuare come invasori odierni tre personaggi della politica italiana, ovvero Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni.

La versione di Bella Ciao di Guccini

Francesco Guccini ha preso parte alla manifestazione Io Resto Libero promossa da Carlin Petrini e Renzo Piano per poter manifestare e non dimenticare l’importanza e il significato del 25 aprile pur restando a casa. Chiunque, infatti, aveva la possibilità di dare un proprio contributo in merito e fra questi si annovera la partecipazione del cantautore Francesco Guccini che per l’occasione ha cantato una versione rivisitata di Bella Ciao.

In un video condiviso sui social, infatti, Francesco Guccini ha cantato: “Stamattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor. C’era Salvini con Berlusconi, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao con i fasci della Meloni che vorrebbero ritornar. Ma noi faremo la resistenza, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao, noi faremo la resistenza come fecero i partigian. O partigiano portali via, come il 25 april“.

Dopo qualche ora è arrivata la replica di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, che non ha gradito il messaggio lanciato dal cantautore. A tal proposito ha dichiarato: “Cosa intende esattamente Francesco Guccini quando dice che con Meloni, Salvini, Berlusconi faranno la ‘resistenza come hanno fatto i partigiani’? Che dovrebbero farci i processi sommari, appenderci a testa in giù, rasarci i capelli ed esporci alla pubblica gogna? Cosa intende quando dice ‘oh partigiano portali via’? Dove dovrebbero portarci questi partigiani? Al confino, in galera, dove? Questa si chiama istigazione all’odio, cari compagni. Ma noi non ci faremo intimorire, mai. Dovete batterci nelle urne, se ne siete capaci