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Fase 2, Salvini attacca Conte: "Ripartire in sicurezza, ma riaprire"

salvini contro conte

Salvini invoca l'apertura dell'Italia e attacca Conte sulla gestione della fase 2: se non si fanno partire le aziende l'Italia va verso il fallimento.

“Dopo 47 giorni diciamo basta, fateci uscire, fateci lavorare”. Matteo Salvini attacca il premier Giuseppe Conte al termine della conferenza stampa nella quale è stata annunciata la fase 2 di convivenza con il virus. Il leader della Lega invita il presidente del Consiglio alla riapertura altrimenti si rischia il fallimento. “Ci devono permettere di tornare a vivere e noi lo otterremo – ha detto Salvini -. Se ci sarà bisogno di uscire di casa per riprenderci la nostra libertà lo faremo“.

Salvini scende in piazza

Matteo Salvini è pronto a scendere in piazza per riguadagnare la libertà: l’annuncio in una diretta su Facebook. “Tantissimi cittadini ci chiedono di organizzarci, non solo in Rete, per farci vedere e sentire – ha detto il leader del carroccio -. Sicuri, con le mascherine, a distanza, pacifici e determinati, noi siamo pronti. Oltre al virus, fame e mancanza di libertà? Non lo possiamo permettere. Prima di tutto, l’Italia e gli Italiani”.

Fase 2, Salvini attacca Conte

Uno scontro in diretta sui social, nel quale Salvini attacca Conte sulla gestione della fase 2: “Abbiamo ascoltato, abbiamo collaborato, abbiamo suggerito, abbiamo criticato educatamente – ha detto il leghista -. Ora basta, dopo 47 giorni di reclusione, possiamo dire, a nome di milioni di italiani, basta. Fateci uscire, fateci guadagnare, fateci lavorare, fateci tornare a fare una vita“. Salvini aveva già chiesto al governo di essere ascoltato per quanto riguarda la fase 2 di convivenza con il virus, minacciando lo stop alla concordia nazionale.

Anche sulle autocertificazioni il leader del Carroccio attacca l’esecutivo: “Abbiamo capito che ancora questa settimana occorrono le autocertificazioni e ancora per tutta l’altra settimana, basta, non se ne può più, ci costringono ad andare in giro ancora con la 24 ore, con le autocertificazioni”.

Facendo riferimento alla conferenza del 26 aprile, inoltre, Salvini lamenta: “Stasera ci aspettavamo di più e di meglio, onestamente, come in altri paesi europei, date, certezze, sicurezze, garanzie, e invece solo accenni vaghi e quindi si capisce perché da due ore ci siano i telefoni sono impazziti, le chat impazzite, i social impazziti”. Poi annuncia: “Noi, venerdì primo maggio, come Lega presenteremo un piano per la ricostruzione nazionale, economica, civile, culturale e morale”.

“Al governo – prosegue ancora il leghista – qualcuno ha capito che molte di queste attività commerciali, se va avanti così, non riapriranno, che molti porteranno i libri in tribunale, che se si va avanti con questa incertezza ci sarà il fallimento, la chiusura di migliaia di aziende e la perdita di il lavoro. Perché non riaprire subito, da domani, in sicurezza alcune filiere fondamentali”, si domanda Salvini.

Il turismo

Infine, un’ultimo commento di Salvini riguarda il settore turistico, molto colpito dalla crisi sanitaria. “Non una parola sul turismo, il turismo che è il 15% del prodotto interno lordo, di turismo vivono 5 milioni di Italiani, molti dei quali stagionali, è invece non una parola dal presidente dal governo sul comparto del turismo”. “Addirittura – aggiunge – solo a giugno bar e ristoranti potranno riaprire, ma perché non riaprire subito quelli che sono in grado di garantire distanze, sicurezze, pulizia, tutela della vita e della salute?”, si chiede ancora Salvini.

L’appoggio alla Cei e ai bambini

I vescovi hanno attaccato il premier Conte accusandolo di aver compromesso la libertà di culto e Salvini sostiene la Cei. “I vescovi sono usciti reclamando libertà di culto, assolutamente condivisibile”.

E aggiunge: “In Italia ci sono 8 mila oratori, quelli che possono garantire distanze, sicurezza, mascherine, possono riaprire le porte a bimbi e bimbe, aiutando i genitori che devono lavorare con le scuole chiuse? Riaprire centri estivi, campi scout, parrocchie e oratori, che non vedono l’ora di dare una mano agli italiani in difficoltà”.