In collegamento con Nicola Porro su Quarta Repubblica, Vittorio Sgarbi commenta la fase 2 delineata dal governo definendola come un “atto criminale”. “Bisogna smetterla di diffondere la paura – ha detto il critico -, ma bisogna diffondere la speranza”. Non sono poche le critiche sollevate al governo per la gestione e la pianificazione della riapertura: prima lo scontro tra governo e Regioni e poi il duro attacco di Renzi.
Ancora: Vittorio Sgarbi interviene contro l’esecutivo: “Chiudere i cimiteri è un atto criminale contro i fondamenti della civiltà! – tuona il parlamentare -. Impedire la celebrazione di una messa è un atto teppistico, da Stato di polizia!”. E non è l’unico ad aver sollevato la questione: anche la Cei ha attaccato il governo.
Vittorio Sgarbi sulla fase 2
Insomma, il governo ha delineato al fase 2 ma quello che ha ottenuto sono critiche e opposizioni. Se l’esecutivo si è impegnato a delineare un’apertura in linea con il documento del comitato scientifico, quello che non è piaciuto a molto è stata la mancanza di coraggio. Così, Matteo Bassetti ha attaccato il governo, che poteva spingersi oltre la semplice apertura di pochi e rari settori di produzione. Mentre Renzi ha accusato l’esecutivo di aver “calpestato la Costituzione” con il nuovo Dpcm.
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Anche Vittorio Sgarbi si allinea alle critiche della Cei contro il governo: “Chiudere i cimiteri è un atto criminale contro i fondamenti della civiltà! – ha dichiarato il critico -. Impedire la celebrazione di una messa è un atto teppistico, da Stato di polizia!”.