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Coronavirus Sardegna, ordinanza di Solinas: riaprono chiese e parchi

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Scontro tra Sardegna e governo centrale. Solinas ha deciso di disporre un'ordinanza sulla riapertura anticipata di molte realtà nella fase 2.

Tensione sempre alta tra regioni e Conte sulla riapertura: Il governatore della Sardegna Solinas ha disposto un’ordinanza cha partire dal 4 maggio permetterà la riapertura di parchi, giardini e il permesso di effettuare allenamenti individuali, nonostante le norme in materia coronavirus. Ok all’apertura delle chiese, così come al raggiungimento delle seconde case. Dall’11 maggio riapertura per centri estetici e parrucchieri.

Coronavirus Sardegna, l’ordinanza di Solinas

Rimane alta la tensione tra Conte e le regioni, tra le quali ora anche la Sardegna sembra pronta a procedere in autonomia. Con un’ordinanza firmata ieri sera dal governatore Christian Solinas, consente alcune aperture anticipate rispetto al Dpcm promulgato da Conte relativo alla Fase 2 del 26 aprile

In particolar modo, da lunedì 4 maggio riaprono parchi e giardini pubblici, saranno consentite attività sportive individuali. Inoltre sarà consentito l’accesso alle seconde case, ma senza il permesso di pernottamento. Via libera anche alla celebrazione delle messe, mentee dall’11 maggio parrucchieri, tatuatori ed estetisti potranno riaprire seguendo le disposizioni indicate dai rispettivi comuni.

Ok agli allenamenti individuali

Così come permesso in Emilia Romagna, anche in Sardegna le squadre sportive di interesse nazionale, come il Cagliari Calcio o la Dinamo Basket, potranno riprendere gli allenamenti. Il tutto ovviamente nel rispetto dlele nome di sicurezza e distanziamento sociale, come ha più volte sottolineato il presidente della Regione nel consueto punto stampa. Resta obbligatorio l’uso delle mascherine.

Messe ok, ma i vescovi frenano

Via libera anche alle mese, come riportato nell’ordinanza. “In armonia con il Dpcm che ha sospeso le cerimonie civili e religiose ma non le funzioni religiose – ed esiste, nell’ordinamento giuridico italiano, una netta distinzione tra cerimonia, funzione e pratica religiosa – consentiamo lo svolgimento delle funzioni eucaristiche ordinarie con obbligo di distanziamento tra le persone, divieto di assembramento e l’obbligo di indossare idonei dispositivi di protezione”.

Una decisione che però i vescovi hanno deciso di ignorare al momento, come affermato dal presidente della Conferenza Episcopale Sarda Mons. Antonello MuraI Vescovi sardi pur apprezzando l’attenzione che il Presidente Solinas ha rimarcato nella conferenza stampa di oggi verso l’apertura delle chiese alle ‘celebrazioni eucaristiche’ si riservano di leggere e valutare il testo dell’ordinanza regionale che verrà firmata, tenendo conto che non sono stati consultati precedentemente e che decisioni di questo tipo competono unicamente all’Autorità ecclesiastica”.