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Fase 2, Bellanova: 600 mila immigrati regolarizzati subito per decreto

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Teresa Bellanova lancia un'offensiva all'alba della fase 2: bisogna regolarizzare 600 mila immigrati dando loro il permesso di soggiorno.

Permesso di soggiorno di sei mesi rinnovabile per altri sei mesi: questa è l’offensiva che Teresa Bellanova ha lanciato al governo all’alba della fase 2. Sono 600 mila i braccianti irregolari che lavorano nei nostri campi. “Donne che stanno nelle nostre famiglie come badanti e sono in nero – ha detto il ministro dell’Agricoltura -. Chiedo che siano regolarizzati subito“. La ministra può contare sull’appoggio di Luciana Lamorgese – ministro dell’Interno – che si occupa della regolarizzazione dei migranti. “Per me – ha aggiunto ancora Bellanova – è una questione che va risolta in queste ore. Cos’altro vogliamo aspettare?”.

Fase 2, l’offensiva di Bellanova

Non si tratta di un problema da sottovalutare: sono 600 mila i braccianti irregolari in Italia. Il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova punta a inserire nel decreto Cura Italia bis – in arrivo a maggio, dopo l’inizio della fase 2 – una regolarizzazione per queste persone. Procede per esempi nel colloquio con il premier e con la squadra di governo.

“Abbiamo scoperto che lavoratori stranieri in Veneto per raccogliere l’uva venivano pagati 3 euro l’ora – ha ricordato Bellanova -. Erano nelle mani di caporali che possono essere italiani o stranieri ma comunque rispondono alla criminalità. Non credo che ci sia molto altro da aspettare. Sappiamo che centinaia e centinaia di braccianti sono reclusi nei ghetti come topi. Non escono perché sarebbero subito individuati e sono sans papier. Il problema quindi è duplice: sanitario e di lavoro“.

E ancora: “A Borgo Mezzanone in provincia di Foggia ci sono 3 mila persone ammassate in un campo di fortuna. Non c’è certo distanziamento sociale, né presidi di sicurezza come le mascherine, disinfettanti eccetera. Nel momento in cui riprendono una attività, salta tutto per aria in termini di emergenza sanitaria”.

Un ulteriore problema riguarda la raccolta di frutta e verdura nei campi: “Il 75 per cento” dei lavoratori che raccolgono la frutta “sono immigrati, molti africani”, ricorda infine Bellanova. “O si parte con la raccolta o le aziende faranno marcire i prodotti nei campi. Nessuno vieta agli italiani di presentarsi come raccoglitori, ma la verità è che non lo fanno”.